Roma – Ma dove sono tanti a finire tutti i soldi che le banche italiane hanno ricevuto in prestito dalla Bce lo scorso dicembre, partecipando all’asta che ha messo a disposizione cospicue iniezioni di liquidità? E’ la domanda che si pongono le associazioni dei consumatori Adusbef e Federconsumatori, guidate rispettivamente da Elio Lannutti, senatore dell’Idv, e da Rosario Trefiletti.
I due parlando di uno scandalo, ricordando come gli istituti bancari abbiano ricevuto ben 203 miliardi di euro a un tasso dell’1% dall’istituto di Francoforte: una somma che potrebbe rivitalizzare l’economia italiana, e che invece è stata usata solo per salvaguardare gli interessi del settore.
“Rappresenta l’ennesimo scandalo l’erogazione di 203 miliardi di euro alle banche italiane al tasso dell’1% da parte della Bce, non finalizzati a far ripartire l’economia con tale abbondante liquidita’, per assecondare le richieste di credito alle piccole e medie imprese strozzate o alle famiglie indebitate, ma per compiere lucrose plusvalenze con il riacquisto delle proprie obbligazioni bancarie, gia’ garantite per 7 anni, dal decreto Salvabanche”, denunciano Lannutti e Trefiletti.
I due, affermano in un comunicato, ganno notare che, mentre “le famiglie ed i cittadini indebitati sono chiamati a fare gli ennesimi sacrifici, le virtuose banche italiane” hanno potuto fare affidamento su una “ingente massa di liquidita’, e continuano a praticare tassi sui mutui piu’ elevati dello 0,67% in piu’ della media europea (4,60% in Italia, contro 3,93% nella media Ue)”.
Ancora: “Le banche posssono introdurre ulteriori balzelli sui costi dei conti correnti, che costano nel nostro paese 295,66 euro contro i 114 dell’Europa a 27 paesi, e infine hanno potuto riacquistare i propri bond dopo che Bankitalia ha eliminato il vincolo di emettere titoli analoghi, generando plusvalenze (530 milioni per Unicredit; 500 milioni per il Banco Popolare; 260 milioni di euro per Intesa San Paolo)”.
Adusbef e Federconsumatori si appellano dunque a Bankitalia, perchè eserciti una maggiore vigilanza sulle cifre enormi di liquidità che la Bce ha erogato al fine di far ripartire l’economia, e non per far conseguire ingenti guadagni alle banche. Richiesto anche un monitoraggio attento sulla politica dei tassi e delle commissioni, in deciso aumento, per evitare che i grandi sacrifici delle famiglie e delle piccole e medie imprese, volano dell’economia, possano rappresentare l’ennesimo, grande affare per i banchieri.