MILANO (WSI) – I titoli delle banche italiane sono presi d’assalto dai ribassisti anche quest’oggi dopo il bagno di sangue di venerdì. La convinzione degli analisti e degli investitori è che il settore finanziario italiano farà fatica più della concorrenza in Europa a reggere alla tempesta provocata dall’esito sconvolgente del voto sulla Brexit.
I titoli di Intesa Sanpaolo sono tra quelli più martoriati, con la banca che cede più del 12% in Borsa a Milano prima di essere sospesa per eccesso di ribasso. La Brexit sta provocando una pioggia di vendite sul settore bancario in Europa. Unicredit cede più dell’8%, Mediobanca il 10,5% e Monte dei Paschi di Siena il 12,35%.
Il contagio sembra aver coinvolto anche gli Stati Uniti, con l’S&P 500 che è scivolato ai minimi di tre mesi e mezzo, bucando per la prima volta da marzo quota 2mila punti. A pesare anche a Wall Street è il calo dei bancari, che sono percepiti come il settore più penalizzato dall’uscita del Regno Unito e della City – capitale finanziaria d’Europa – dall’Ue.
Per evitare il peggio, pare che il governo abbia intenzione di varare un paracadute da 40 miliardi. Anche in Usa, così come nei mercati europei, l’azionario sta pagando il capitombolo delle grandi banche. Il contagio della Brexit ha superato dunque anche l’Atlantico ed era prevedibile: la liquidità e i rischi in un sistema finanziario globalizzato e interconnesso hanno influito pure su banche percepite come solide come Goldman Sachs (titoli ai minimi di tre anni), Banf of America e Citigroup (le cui azione hanno entrambe perso il -12% circa dal 24 giugno).