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Banche italiane: richiesta rivalutazione quote in Bankitalia

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Roma – Alcune tra le principali banche italiane avrebbero richiesto la rivalutazione delle quote detenute in Bankitalia per oltre 80 anni, nel tentativo di migliorare i propri bilanci, stando a quanto riporta un articolo in giornata pubblicato dal Wall Street Journal. La richiesta dovrebbe essere accolta favorevolmente dai vertici di Via Nazionale.

Nel 1936 diverse banche, compagnie assicurative e l’Inps avevano versato quelle che al tempo erano 300 milioni di lire presso la Banca d’Italia, che necessitava di una ricapitalizzazione. Con l’ingresso dell’Italia nell’euro tale somma era stata poi convertita in termini nominali, a €156.000.

I sostenitori di questa rivalutazione sostengono che si tratterebbe di una operazione che migliorerebbe i bilanci delle banche senza alcun costo, con maggiore capitale che verrebbe così utilizzato per prestiti a società in difficoltà, a beneficio dell’intero sistema economico. I contrari invece ribattono che tale aiuto contabile non farebbe altro che minare la reputazione delle banche italiane.

I più grandi azionisti di Bankitalia sono Intesa SanPaolo (30,3%), UniCredit (22,1%) e Assicurazioni Generali (6,3%). L’istituto centrale ha lungo confermato che la struttura azionaria riesce a preservare il ruolo indipendente di Via Nazionale, ma secondo le critiche tale struttura crea un conflitto di interessi, con Bankitalia di proprietà delle stesse istituzioni finanziarie che deve controllare.