ROMA (WSI) – La Banca d’Italia ha detto che fare esercizio fisico e perdere perso per recuperare agilità è la ricetta vincente per il settore bancario in crisi del nostro paese. Tradotto significa esuberi mirati e tagli ai costi, per ritrovare la produttività perduta. A pagare per primi saranno dunque, ancora una volta, i lavoratori.
Per superare il momento difficile in un contesto di tassi azzerati che compromettono la redditività e capitale scarso, Bankitalia, per parola del suo direttore generale Salvatore Rossi, si è detta favorevole se necessario a “misure ad hoc“. È in quest’ottica che va fatto un discorso di razionalizzazione delle sedi e della rete territoriale delle banche con l’obiettivo di “riassorbire l’eccesso di capacità produttiva che si è determinato in questi lunghi anni di crisi”.
Le aggregazioni potranno facilitare la ripresa della produttività, “soprattutto fra banche di media dimensione dove le possibilità di sfruttare sinergie di costo e diversificare le fonti di ricavo appaiono più elevate”.
Per quanto riguarda gli esuberi e i tagli al personale da mettere in preventivo, Rossi consiglia di utilizzare strumenti come le pensioni anticipate e gli ammortizzatori sociali per rendere meno dolorose i piani di riduzione dello staff.
A parte il problema principale della bassa produttività, un’altra questione calda citata durante la 18esima Giornata del Credito a Roma è stata – senza sorprese – quella dei crediti deteriorati, il cui “smaltimento richiederà inevitabilmente tempo”.