Migliora la profilazione dei clienti da parte delle banche, ma c’è ancora molto lavoro da fare. È in sintesi il quadro emerso dallo studio “Profilazione della clientela ai fini della valutazione di adeguatezza”, che aggiorna quello del 2012. Negli ultimi 10 anni, secondo quanto rileva uno studio di Consob, la qualità degli strumenti di rilevazione utilizzati dagli intermediari per la valutazione di adeguatezza è in media più elevata, in termini sia di completezza dei contenuti sia di chiarezza della struttura sintattica e dei termini utilizzati. Tali caratteristiche si accompagnano a una maggiore leggibilità e comprensibilità dei questionari.
Lo studio tiene conto delle indicazioni della normativa di riferimento e degli orientamenti Esma del 2018 e del 2022 in materia di valutazione di adeguatezza e delle buone prassi relative a strutturazione e somministrazione di questionari che possono desumersi da discipline quali statistica, psicometria e finanza comportamentale.
I suggerimenti di Consob alle banche
Tuttavia nonostante i passi in avanti, sussistono – rileva lo studio – ci sono margini di miglioramento, relativi sia alla struttura dei questionari, sia agli algoritmi utilizzati per la profilazione. Per quanto riguarda il primo aspetto si ricorda, tra gli altri, la permanenza di domande per la rilevazione delle conoscenze finanziarie basate sull’auto-valutazione.
Con riferimento al secondo aspetto, si menzionano l’assegnazione di punteggi non adeguatamente differenziati per tipo di domanda e rilevanza della variabile da investigare; la mancata valorizzazione di talune informazioni raccolte in sede di somministrazione del questionario; l’ampiezza dei controlli di coerenza interna delle informazioni raccolte e delle verifiche rispetto al più ampio set informativo a disposizione dell’intermediario.
In tale contesto, sono state avviate dalla Consob specifiche iniziative di vigilanza con riferimento alle procedure di profilazione della clientela adottate dai soggetti del campione volte a garantire una migliore convergenza verso best practice di mercato.
Lo studio offre interessanti indicazioni per la definizione dei contenuti delle iniziative di educazione finanziaria, in particolare, per i format dedicati al percorso d’investimento e alla relazione tra l’investitore e il consulente finanziario, in cui si mette in luce l’importanza dello scambio informativo tra cliente e intermediario e si evidenziano i profili ai quali il risparmiatore deve dedicare attenzione per elevare l’efficacia della valutazione di adeguatezza, ossia di uno dei principali presìdi che la normativa pone a sua tutela. In tale contesto, la valutazione di adeguatezza, nel favorire scelte di investimento allineate al profilo dell’investitore, concorre altresì ad accrescere la fiducia negli operatori di mercato.