Economia

Banche, oltre gli sportelli c’è di più. Ecco quali sono le opportunità di lavoro nel settore finanziario

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Se il posto fisso in banca in passato era visto come il lavoro migliore al mondo, oggi i tempi sono cambiati: gli sportelli stanno chiudendo e il 65% delle persone è più interessata a collaborare con realtà più piccole e, per certi versi, più innovative.

Questo fenomeno è prevalentemente dovuto al cambio generazionale e alle sue nuove tendenze post-pandemia e Great Resignation in termini di richiesta di sviluppo costante delle proprie competenze, di digitalizzazione o di un posto di lavoro più dinamico e smart, in cui si metta la persona al centro.
Oltre che alla concorrenza delle fintech alle società finanziarie tradizionali. Ma anche nel settore finanziario inizia a esserci aria di cambiamento e di digitalizzazione. Che si sta ripercuotendo anche sulle opportunità lavorative nel settore.

Le nuove opportunità di carriera nel settore finanziario

Dall’osservatorio sul tema dei cacciatori di teste di Hunters Group emerge che negli ultimi mesi la richiesta di professionisti è cresciuta del 5% solo se consideriamo il settore del digital onboarding per il settore bancario e paytech, e dell’8% rispetto all’inizio del 2021 nell’immobiliare, in considerazione del boom delle iniziative immobiliari che attualmente stanno coinvolgendo il territorio italiano anche in prospettiva 2023, in particolare su Milano e Roma.

Attualmente le due figure specializzate più richieste nel settore bancario sono il wealth manager e il risk manager, con retribuzioni annue lorde che possono comprese fra 40 mila e 80 mila euro annui lordi, in relazione alla seniority. Al risk manager è affidata la gestione completa dei grandi patrimoni, combinando consulenza finanziaria, legale, fiscale, immobiliare, passaggio generazionale e lifestyle, servizi di consulenza per l’istruzione privata, viaggi e beni di lusso. Il wealth manager, invece, è responsabile dell’implementazione di tutti i processi operativi legati alla gestione del rischio, e a cui è affidato il compito di valutare le politiche e le procedure esistenti in merito al processo di risk management in ambito bancario.

Non mancano, infine, ottime opportunità per chi ha solide competenze in ambito tecnologico e digitale. Sono definite digital champion quelle banche che, per rafforzare il proprio ruolo di leader di mercato, forniscono un’ampia gamma di funzionalità digitali user friendly al cliente finale, soddisfando le sue esigenze e migliorandone l’esperienza complessiva di utilizzo del servizio.

Gli investimenti in ambito digitale sono correlati a una migliore performance economica: in particolare, un’area di profondi investimenti digitali negli ultimi due anni è stato il servizio di Personal Finance Management (PFM), in cui i digital champion, grazie all’implementazione di nuovi driver di engagement del cliente e di strumenti di cross-selling, hanno superato la performance degli altri operatori di mercato fino a 5,4 volte, coprendo il 90% delle funzionalità digitali identificate a supporto dell’attività di PFM.

Tra le figure professionali più ricercate attualmente, segnaliamo il full stack developer e il front end developer in ambito sviluppo, il data scientist, l’IT security engineer, il blockchain information security analyst e il security specialist nel settore della cybersecurity.

Claudia Meazza, manager della divisione banking e real estate di Hunters, brand di Hunters Group, ha commentato: “Queste nuove tendenze sono più affini ai valori di aziende più snelle e flessibili, senza rigide sovrastrutture che possano interferire nell’engagement e, di conseguenza, anche sulla produttività delle risorse. È un fenomeno che riguarda sia le risorse più giovani, sia quelle con più anni di esperienza di lavoro alle spalle. I lavoratori più senior, infatti, in questo momento possono valutare il passaggio in una realtà più piccola per un proprio rilancio di carriera, in termini di autonomia o crescita professionale”.