MILANO (WSI) – Se n’è parlato molto in questi mesi assai travagliati per il sistema bancario italiano, ma molti risparmiatori ancora si chiedono come valutare se la propria banca possa essere considerata sicura ed evitare anche solo la lontana possibilità di perdere una parte dei propri risparmi.
E soprattutto, qual è la classifica aggiornata delle banche più sicure?
Ponderando una media dei tre principali indicatori di solidità patrimoniale, quelli che permettono di valutare le risorse che la banca ha per coprire eventuali perdite, Stefano Caselli, prorettore dell’Università Bocconi ha stilato una lista delle banche più solide per Corriere Economia.
I parametri valutati sono il Core Equity Tier 1 ratio (Cet1), che mette in rapporto le attività della banca ponderate per il rischio con il capitale proprio di pronto utilizzo, il Tier 1, che include nel rapporto altri tipi di asset della banca come le azioni di risparmio, e il Total capital ratio (Tcr), che include tutto il patrimonio della banca.
Per il Cet1, l’indicatore più popolare, il minimo stabilito dalla Bce è l’8%, una soglia oltrepassata nella direzione sbagliata da istituti come Veneto Banca ( 7,23% nel 2015) o Popolare di Vicenza (6,65% in dicembre) che infatti hanno dovuto imboccare la strada degli aumenti di capitale.
Secondo le ultime trimestrali cinque banche, invece si avvicinano o superano quota 13%: conduce Mediolanum con Cet1 a 19,7%, seguita da Credem (13,33%), Mediobanca (13,24%), Credito Valtellinese (13,2%) e, prima fra i grossi istituti, Intesa Sanpaolo (Cet1 a 12,90% e Tcr a 17,4%, il secondo migliore).
Ubi Banca riesce a tenere la propria posizione nella metà alta della classifica, con un Cet1 al 12,07, mentre fra i big notiamo che Unicredit è 12esima (10,85%). Anche se i dati non sono aggiornatissimi (sono ancora quelli del 2015) Deutsche Bank galleggia vicino al limite col Cet1 al 8,59%.
Tenendo conto però che anche la redditività è un elemento degno di nota, va sottolineato che proprio Deutsche Bank spicca nella classifica che analizza il rapporto tra margine d’intermediazione e totale dell’attivo, prima con 4,18%, seguita da Sella e Bper.
Per quanto riguarda il Return on equity, che esprime il rapporto tra redditi e capitali propri dell’istituto, “vince” ancora la sfida Mediolanum col 26,88% molto avanti alla seconda classificata, Credem (7,18%) e Banca Popolare di Milano (6,65%).