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Banche, quali sono le preferite dai correntisti italiani?

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I correntisti italiani sono maggiormente soddisfatti di banche poco tradizionali come Fineco e Banca Popolare Etica. Così emerge dall’annuale indagine statistica di Altroconsumo, che ha esaminato il grado di soddisfazione dei correntisti rispetto al servizio offerto dalla propria banca, affidandosi a 34.135 valutazioni dei soci.

L’indagine dell’associazione dei consumatori, al fine di orientare i consumatori tra i costi,  ha provveduto ad analizzare i foglietti Fid (Fee information document, ossia il documento informativo sulle spese) di 19 grandi banche scelte tra gli operatori tradizionali e quelli online, confrontando gli Icc (Indicatori di costo complessivo) per tre profili tipo tra i sei individuati dalla Banca d’Italia: giovani, famiglie con operatività media e pensionati con operatività media.

Correntisti soddisfatti di queste banche

Ebbene, tramite un questionario è stato misurato non solo il livello di soddisfazione generale, ma anche gli eventuali costi e commissioni extra, la trasparenza del servizio e i criteri di home banking. Dai risultati emerge che non primeggiano le banche tradizionali  più diffuse sul territorio con le loro agenzie (Intesa Sanpaolo, Unicredit, Mps, Bnl, Bper), al contrario in vetta alla classifica si trovano Fineco e Banca Popolare Etica. Seguono illimity Bank e Widiba, entrambe innovative e soddisfacenti per quanto riguarda costi e commissioni. Tutte guadagnano un punteggio superiore a 75 nella classifica, nonché il sigillo di “Banca consigliabile”.

Alessandra Caparello | Wall Street Italia

Gli altri dati sulle banche dell’indagine di Altroconsumo

Dall’analisi dei foglietti Fid inoltre emerge che i conti correnti costano in media il 2% in più dell’anno scorso. Gli aumenti più consistenti sono in capo a pensionati (+5%) e famiglie (+4%) sia quando le operazioni sono fatte che online che allo sportello. Al contrario, calano i costi per i giovani, sempre più agevolati nell’apertura di un conto corrente attraverso offerte appetibili, al fine di rendere anch’essi fidelizzati nel lungo periodo.

In merito alla differenza sostanziale tra i conti correnti tradizionali e quelli online, l’indagine di Altroconsumo rivela inoltre che le banche più care sono in realtà quelle più diffuse sul territorio, come ad esempio Intesa Sanpaolo XME Conto (195,20 euro allo sportello e 180,40 euro online). Al contrario, Banca Sistema SI Conto!Corrente è in cima alla classifica: costa solo 28 euro allo sportello e 20 euro online. Dai risultati si evince quindi che se non si sceglie il conto giusto si possono spendere anche quasi dieci volte tanto.

Come trasferire il conto in una nuova banca

L’indagine di Altroconsumo spiega anche come funziona la procedura tradizionale di chiusura del conto, che prevede diversi passaggi. È fondamentale in primo luogo aprire il nuovo conto all’interno della banca prescelta, trasferire domiciliazioni e pagamenti periodici comunicando alla vecchia banca le coordinate del nuovo conto, e infine, chiudere quello vecchio in maniera definitiva.

Quanti giorni servono per trasferire il conto in una nuova banca? Ebbene, secondo i risultati dell’analisi Altroconsumo sui foglietti informativi emerge che, dal momento della consegna della documentazione necessaria alla chiusura, si va dai 7 giorni lavorativi della Banca Popolare di Sondrio ai 70 giorni del Monte dei Paschi di Siena. Nel caso in cui non fossero rispettati i tempi massimi, il cliente se è in grado di provare che ha subito un danno economico, può chiedere un risarcimento.

Dal 2017 un sistema che permette di cambiare banca in modo più semplice e rapido è rappresentato  dalla “portabilità del conto corrente e dei conti di pagamento”, ricorda Altroconsumo. La procedura consiste nel compilare un modulo ad hoc nella nuova banca, dove si indicano tutti i servizi di pagamento da dover trasferire, e infine chiedere il passaggio della giacenza del conto. Dal momento della firma del modulo, sono calcolati 12 giorni lavorativi entro cui l’iter può concludersi, nel caso in cui si sfori, la banca è tenuta a pagare un indennizzo pari a 40 euro fissi, a cui viene aggiunto un indennizzo variabile in base al prodotto della giacenza del conto da trasferire al momento della richiesta, ai giorni di ritardo e al tasso massimo ai fini dell’usura in vigore al momento della richiesta di portabilità.

Se a seguito del reclamo, la banca non risponde entro 60 giorni, il correntista può fare ricorso all’Arbitro bancario e finanziario.