Economia

Banche, regole più rigide per evitare il “too big to fail”

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NEW YORK (WSI) – Regole più rigide per le banche per evitare una nuova crisi in stile 2008, quando i contribuenti hanno dovuto salvare gli istituti di credito il cui crollo avrebbe creato un panico finanziario su larga scala. Allora, vigeva infatti il principio del too big too fail (troppo grande per fallire), di cui molti istituti hanno abusato compiendo operazioni finanziarie troppo speculative.

Il piano, elaborato dal Financial Stability Board di Basilea, Svizzera, mira a garantire che le maggiori banche mondiali mantengano cuscinetti finanziari consistenti in grado di assorbire le perdite in caso di bancarotta.

In virtù delle nuove regole stabilite per la regolamentazione dei paesi del G20, le maggiori banche del mondo, il cui andamento riscontra interesse sistemico, vedono dunque i requisiti di capitale aumentare di 1.100 miliardi di euro.

In pratica, le prime 30 più grandi banche al mondo, tra cui HSBC, Jp Morgan e Deutsche Bank per citarne alcune, a  saranno tenute ad emettere bond entro il 2019 per un minimo del 16% rispetto alle attività ponderate per il rischio (RWA), importo che salirà al 18% entro il 2022.

Unica banca italiana coinvolta da questa riforma sarà Unicredit.

Le nuove norme mirano dunque a modificare il sistema di finanziamento interno degli istituti di credito in caso di crisi. In modo tale da rendere le banche più solide, cambiando il loro modo di finanziarsi per poter così gestire meglio un eventuale stato di crisi.