Banche: ridurre il rischio e liberare risorse per il cambiamento (Assiom Forex 2018)
Ha aperto i battenti a Verona il 24° congresso di Assiom Forex, l’Associazione degli operatori dei mercati finanziari. La prima giornata ha avuto il suo momento di incontro nella tavola rotonda dedicata al tema “Le banche in Italia: una rivoluzione in atto tra Fintech, consulenza e gestione degli NPL”, moderata da Claudia Segre.
Magda Bianco, capo del Servizio tutela dei clienti e anti riciclaggio della Banca d’Italia ha introdotto il tema della rivoluzione partendo dall’attore ritenuto, a torto o a ragione, più lento nell’adattarsi all’evoluzione tecnologica: la normativa.
“La vigilanza – ha detto Bianco – vuole accompagnare i cambiamenti in corso evitando distorsioni competitive ma non può farlo senza una convinta adesione degli altri attori, in primis le banche, a principi di correttezza sostanziale verso la clientela”.
Nell’affrontare la rivoluzione che si trova di fronte, l’adesione alla normativa può essere secondo l’esponente della Banca d’Italia un alleato delle banche “in quanto in grado di aumentare il grado di fiducia”.
La fiducia alla base della relazione
“Nonostante la crisi – ha detto Massimo Giordano, managing partner di McKinsey Mediterranean office – la fiducia nei clienti nella loro banca non è diminuita”.
Una dimostrazione di quanto sia forte il legame tra banca e cliente ma sicuramente anche un valore e un vantaggio da difendere per sostenere l’accelerazione del cambiamento e della competizione. Nel complesso, secondo Giordano, sono tre i vantaggi di posizionamento che le banche hanno e che, se sfruttati, possono permettere loro di gestire e beneficiare del cambiamento in corso:
“Hanno i clienti, hanno la loro fiducia e hanno una mole di dati da studiare e analizzare”. Un quarto elemento si riaggancia al tema della normativa: “Le banche sono già abituate a lavorare in un contesto regolamentato, e non è facile. E la regolamentazione si estenderà prima o poi anche al mondo del fintech. Anche sotto questo aspetto le banche partono avvantaggiate”.
Il fintech può essere quindi anche un’opportunità ma “c’è necessità di rinnovarsi completamente”.
Liberare risorse per il cambiamento
“Per rinnovare completamente il business e per sfruttare i vantaggi competitivi permessi dall’innovazione c’è però bisogno di liberare risorse” ha aggiunto nel suo intervento Maurizio Faroni, direttore generale di Banco Bpm spostando l’attenzione sul tema dei non performing loan (npl). “In Italia – ha proseguito – negli ultimi tre anni si è fatto un grande sforzo su questo fronte. Oggi non c’è più un problema così pesante di criticità e non c’è più neanche un problema di restrizione del credito. Il derisking, la riduzione del rischio, è passata dall’essere una necessità imposta da pressioni esterne a una per fini di crescita strategica della banca, considerando la riduzione dei margini portata dalle normative e dalla concorrenza”.
Uno dei campi dove sarà necessario investire con vigore è, secondo Giovanni Sabatini, direttore generale dell’Abi “la cybersecurity”, mentre l’innovazione e il fintech ha il merito di aver portato il focus delle strategie “sul cliente. Noi – ha proseguito Sabatini – cerchiamo di essere un ponte tra regolatori e banche per fornire un ecosistema adatto a creare diverse strategie di business”.
Sabatini ha poi concluso richiamando il tema della normativa, auspicando un “campo di gioco livellato dove lo stesso servizio, venga sottoposto alle stesse regole e alla stessa supervizione”.