Società

Banche shock: ai massimi i super bonus dei manager

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Roma – I superbonus sono già tornati tra i massimi dirigenti dei grandi gruppi bancari americani ed europei, che in media hanno visto le retribuzioni complessive – tra salari fissi e gratifiche supplementari, con queste ultime che spesso costituiscono la parte più consistente dei loro trattamenti – crescere del 36 per cento lo scorso anno.

Lo riporta il Financial Times, che oggi in prima pagina pubblica una indagine dai toni polemici sulla questione, visto che già dal titolo rileva come questo forte incremento delle retribuzioni dei manager sia avvenuto a fronte di performance “irregolari” da parte dei gruppi bancari che dirigono.

Anche in questo caso comunque il dato generale nasconde dinamiche che possono risultare profondamente differenziate: i rialzi più forti riguardano i top manager dei gruppi bancari americani e britannici, tra cui spicca il clamoroso “più 1.541 per cento” registrato dalla retribuzione di Jamie Dimon, l’amministratore delegato di JPMorgan: con quasi 21 milioni di dollari nel 2010 si è piazzato in cima alla graduatoria dei manager bancari più pagati (da 1,26 milioni del 2009 che lo facevano 13esimo).

Altri però hanno visto le retribuzioni assottigliarsi, tra i quali l’italiano Corrado Passera, numero uno di Intesa SanPaolo, piazzato dal Ft al 12esimo posto in graduatoria (quattro in meno rispetto allo scorso anno), con un meno 5 per cento sulla retribuzione 2010, a 5,298 milioni di dollari