NEW YORK (WSI) – Lo stato di salute della banche italiane e’ tutt’altro che buono. La pensa così il politologo americano George Friedman che ha pubblicato di recente un report dal titolo quanto mai emblematico: “Lo stato precario delle banche italiane”.
Nel report del fondatore ed ex Ceo dell’agenzia di servizi segreti STRATFOR vengono analizzati quelli che, a suo dire, sono i più grandi problemi finanziari che deve affrontare l’Italia, a partire dalle sofferenze bancarie. Come si legge nell’analisi, i crediti deteriorati in portafoglio hanno raggiunto quota 216 miliardi di euro, pari cioè al 17% del Pil.
“Abbiamo già visto il fallimento di alcune banche italiane e non ci meraviglieremmo di vederne altre” si legge nel report, nel quale viene ricordato che mentre in caso di fallimento i depositi sono coperti fino a 100 mila euro, le famiglie più ricche e le aziende rischiano grosso.
Ma i problemi non finiscono qui. Anche il livello di debito bancario crea qualche sospetto.
“In presenza di tassi di interessi vicino allo zero, gli italiani invece di depositare i loro soldi in banca acquistano obbligazioni bancarie. L’importo totale del debito bancario intestato alle famiglie italiane è di 237,5 miliardi di euro”.
Una cifra enorme dunque che alimenta forti dubbi sulla “possibilità da parte del “sistema assicurativo italiano di coprire anche solo una parte di eventuali perdite”. “Il punto è che i problemi in Europa non si fermano alla crisi dell’immigrazione. La crisi del debito di qualche anno fa non è scomparsa. In Italia, il rapporto tra debito e Pil continua a crescere ogni anno”, conclude la nota.