Le banche sono le grandi protagoniste in negativo a Piazza Affari dopo il sell-off della fine della scorsa settimana scattato come reazione alla presentazione della nota di aggiornamento del DEF del governo. Nel testo viene fissato il rapporto tra deficit e Pil al 2,4% per i prossimi tre anni, un valore decisamente superiore a quello che era il livello ideale indicato dal ministro dell’Economia Giovanni Tria.
In attesa che il testo della legge di bilancio venga dibattuto in aula a partire da mercoledì 3 ottobre, si può constatare un certo nervosismo nelle sale operative. Sui mercati finanziari sarà con ogni probabilità un ottobre molto caldo, dal momento che verso la metà del mese la manovra passerà poi al vaglio delle autorità europee.
Intanto arrivano alcuni report emessi da almeno tre banche d’affari americane che non mettono in buona luce il nostro comparto bancario. Citigroup ha tagliato il giudizio sulle banche italiane da “overweight” a “neutral” proprio a causa dei possibili rischi legati alle ultime mosse dell’Esecutivo e alla conseguente possibile fiammata dello spread.
Sempre Citigroup inoltre si aspetta che il mercato resti “diffidente in merito al rischio italiano e al potenziale rischio europeo nei prossimi mesi, limitando il significativo upside su valutazione e fondamentali” dei bancari. Unica nota positiva su Mediobanca, azione su cui Citi ha mantenuto il rating di “buy”.
Preoccupazioni anche da parte di Bank of America Merrill Lynch, secondo la quale l’aumento del costo del debito italiano e l’allargamento dei differenziali di rendimento potrebbe minare la capacità delle banche di finanziare l’economia reale, cosa che porterebbe al cosiddetto “credit crunch“, ossia una stretta della liquidità.
Morgan Stanley da parte sua ha rivisto al ribasso i prezzi obiettivo dei titoli di Intesa Sanpaolo, UniCredit, Banco BPM, Mps, UBI Banca nell’ambito di uno studio che si basa sulle indicazioni date dal governo giallo verde sulla manovra di bilancio. Mediobanca e Unicredit sono le uniche banche italiane coperte con un rating di Overweight.
Intanto a Piazza Affari oggi si è registrata una prima parte di giornata ancora in calo, con il listino Ftse Mib sceso di quasi il 2% a un certo punto e con proprio le banche a picco. Da inizi anno la perdita è del 18% e soltanto nell’ultima settimana hanno ceduto il 10%. Mentre il titolo Banco BPM è entrato in asta di volatilità a -5%, Unicredit perdeva il 2,07% e Intesa SanPaolo l’1,28% a metà seduta. Al momento il ribasso per l’indice delle blue chip è quasi nullo.