Economia

Banche, tagliati oltre 11 mila posti di lavoro in Usa. E in Italia?

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Anche il mitico posto in banca inizia a scricchiolare. Accade in Usa, dove le maggiori banche americane taglieranno più di 11 mila posti di lavoro. Cosa sta succedendo? Ma soprattutto: potrebbe accadere qualcosa di simile in Italia?

La situazione delle banche Usa

Questa settimana, Citigroup ha annunciato che entro la fine del secondo trimestre 2023 licenzierà 5 mila persone, soprattutto nelle aree investment banking e trading. Stessa musica in Morgan Stanley e Goldman Sachs, dove sono stati lasciati a casa migliaia di dipendenti. Colpa di un numero eccessivo di assunzioni effettuato dopo la pandemia da coronavirus, a valle di un boom di transazioni e trading. Max Kemnitzer, amministratore delegato per i servizi bancari e finanziari presso la società di reclutamento Michael Page di New York, intervistato dal “Financial Times” ha spiegato:

“Questo è probabilmente uno dei mercati del lavoro più difficili che abbiamo visto dalla crisi finanziaria del 2008. Se si considerano metriche come il numero di posti di lavoro in arrivo, la conversione dei curricula che si trasformano in colloqui e i colloqui che si trasformano in offerte, questi numeri sono i più lenti che abbiamo visto da molto tempo a questa parte”.

E in Italia?

La situazione in Italia

Nel nostro paese, l’esubero di dipendenti più recente e ingente risale al primo dicembre 2022 e riguarda Banca Mps, a seguito del quale oltre 4 mila dipendenti sono usciti, di cui il 25% relative al personale amministrativo presente presso la sede senese dell’istituto di credito. Un taglio risultato di una crisi che si trascina da anni per l’istituto, che ha chiuso il 2022 con una perdita di 205 milioni.

Ma gli esuberi interessano anche altri importante banche italiane, come effetto collaterale delle fusioni. Per esempio, per Ubi Banca (acquistata da Intesa Sanpaolo nel 2020), sono previsti circa 5 mila esuberi. Secondo i dati di R&S Mediobanca, Fabi (Federazione Autonoma Bancari Italiani), Abi e First Cisl riportati da Truenumbers, tra il 2008 e il 2017 sono usciti ben 89.511 dipendenti bancari italiani, ossia il 24,2% del totale. In Usa i dipendenti bancari sono scesi del 15,2% e in Europa del 17%.

Inoltre, nel nostro paese stiamo assistendo da anni a una chiusura degli sportelli bancari. I dati di Manageritalia ci dicono che le filiali bancarie sono scese da 23.481 di fine 2020 a 21.650 a fine 2021: ben 1.831 sportelli chiusi in un solo anno. Colpa della digitalizzazione e della diffusione del fintech, che però d’altro canto sono anche una fonte di nuove opportunità lavorative. Basti pensare che negli ultimi mesi la richiesta di professionisti è cresciuta del 5% solo se consideriamo il settore del digital onboarding per il settore bancario e paytech, come rileva un recente studio dei cacciatori di teste di Hunters Group.