NEW YORK (WSI) – Dopo il “too big to fail” e il “too big to jail”, il nuovo tormentone sulle banche dovrebbe diventare “too big to trial” (troppo grandi per essere processate). Le autorita’ di controllo che dovrebbero mettere sotto accusa gli istituti che sono all’origine della crisi piu’ devastante dai tempi della Grande Depressione non fanno nulla. E’ questo e’ sbagliato. A dirlo non sono i manifestanti di Occupy Wall Street, bensi’ la Senatrice Usa Elizabeth Warren.
A lanciare il nuovo motto (“too big to trial”) nell’uso comune, potrebbe bastare questo video molto penetrante ed efficace, se solo venisse maggiormente trasmesso, condiviso e visto su Internet e in Tv. E non solo negli Stati Uniti.
La gente che viene interrogata dal Senatore Democratico in materia di supervisione delle grandi banche, dovrebbe essere proprio quella incaricata di processare i big della finanza nei casi di violazione delle leggi, ma pare non averne alcuna intenzione. Accampando scuse di una pochezza disarmante, con queste “non dichiarazioni” la gente come il direttore amministrativo dell’Ufficio delle Valute del Tesoro Usa, Tom Curry, ha buttato al vento un’occasione per salvare il poco onore rimasto.
“I processi sono cari e immagino non si possano dedicare troppe risorse. Ma sono questioni molto speciali. Se le big della finanza possono violare la legge per fare profitti … e se abbiamo patteggiamenti e non processi, non avremo mai l’opportunita’ di scoprire quali sono state le intenzioni e le colpe delle banche”.
Quando Warren incalza i sovrintendenti, sottolineando come i cittadini comuni vengano costantemente “molestati” dalle autorita’ per quelli che in molti casi sono crimini da poco, mentre i banchieri che hanno provocato distruzione e poverta’ sono immuni ai processi, ci si aspetterebbe una risposta intelligente, almeno un minimo di difesa sensata. E invece niente. L’unica cosa sussurrata e’ “Non avevamo l’obbligo di portare le big di Wall Street davanti a un tribunale”. L’incapacita’ di rispondere alla domanda vale piu’ di tante parole.
Il video sotto riportato dovrebbe essere trasmesso nelle case di ogni singolo cittadino europeo e americano che ha subito gli effetti della crisi scoppiata per prima con la voragine dei mutui subprime in Usa e poi dipagati in Europa.