NEW YORK (WSI) – Solo pochi mesi fa, le banche d’affari lo indicavano tra i settori con maggiori prospettive di rimbalzo. Oggi invece sono sempre più grigie le nuvole che si addensano sopra il comparto bancario europeo. Profitti risicati, tassi di interesse negativi e rischio di default dei bond hanno spinto gli investitori ad uscire in massa dal settore.
“Il contesto attuale in cui si trovano le banche europee è molto, molto negativo” dice Peter Garnry, strategist di Saxo Bank, sottolineando come, quello degli istituti di credito del Vecchio Continente, sia diventato un investimento poco attraente nel 2016.
La scorsa settimana, l’indice settoriale delle banche dello Stoxx Europe 600, che oggi perde circa il 4%, ha chiuso la sesta ottava di fila in rosso, mettendo a segno la striscia negativa più lunga dal 2008, quando le settimane in rosso furono dieci (dati Fact Set). Nell’ultimo anno le perdite accumulate dall’indice di settore sono state pari al 23%, dieci punti percentuali in più rispetto allo Stoxx Europe 600.
Ma quali sono le motivazioni alla base di queste vendite massicce che stanno colpendo il settore? Per Garnry, la performance negative a cui stiamo assistendo è “strana” alla luce del miglioramento dei tassi di crescita di Eurolandia e della fase espansive di politica monetaria della Bce. “Di solito – ricorda l’esperto – gli istituti di credito mostrano un andamento positivo, durante queste fasi”.
Ora invece le cose non sembra stiano seguendo il corso abituale. E cio’ va oltre la spiegazione del singolo caso (vedi Deutsche Bank o Credit Suisse che, nell’ultimo anno, hanno lasciato sul terreno oltre il 30%). Tra le ragioni alla base delle perdite di queste settimane ci sarebbero i tassi di interesse negativi fissati dalla Bce. In questo nuovo contesto, le banche si trovano nella condizione di dover pagare per tenere liquidità’ nel loro bilancio. Questo mentre allo stesso tempo si trovano di fronte a una riduzione dei margini.
Paura che Deutsche Bank non ripaghi creditori
Alcuni analisti iniziano a temere che se le condizioni economiche dovessero continuare a deteriorarsi, il colosso tedesco Deutsche Bank non sarà in grado di ripagare tutti i bond emessi. È il motivo principale per cui i titoli hanno perso il 5% in Borsa e i Cds sono balzati.
La chiave sta tutta nei bond “CoCo”, i titoli convertibili contingenti, che sono svalutati o convertiti in azioni quando il capitale della banca scende sotto un determinato livello. I bond CoCo sono stati introdotti dopo lo scoppio della crisi bancaria del 2008 per evitare ai governi (e quindi ai contribuenti) di dover finanziarie i piani di salvataggio.
Come avviene anche per gli ormai famigerati bond subordinati, per incoraggiare gli investitori a correre rischi il rendimento offerto è solitamente buono.