Economia

Banche Usa ancora nella bufera. Ma cosa sta accadendo?

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Le banche Usa sono solide e resilienti: Jerome Powell, presidente della Fed, non ha fatto in tempo a concludere questa affermazione, che è scoppiata un’altra potenziale crisi. PacWest, istituto bancario con sede a Los Angeles, è crollato a Wall Street, riuscendo a perdere nel dopo Borsa qualcosa come il 50%.

Già da tempo PacWest era un sorvegliato speciale delle autorità statunitensi, quando ad inizio marzo aveva perso il 74% in Borsa. L’istituto ha annunciato di essere al lavoro per delle opzioni strategiche: sta cercando, in estrema sintesi, degli acquirenti per i propri asset. In altre parole si sta cercando un salvatore.

Banche Usa, continua la crisi

In queste ultime settimane è arrivato il salvataggio di First Republic Bank, che prima di cadere, ha cercato e trovato un compratore. Il salvataggio della banca, però, ha creato un precedente che preoccupa molti osservatori: Jp Morgan ha acquistato la banca a seguito di un’asta organizzata dalla Federal Deposit Insurance Corporation, riuscendo, in questo modo, ad ottenere molti vantaggi. Tra questi ci sarà una copertura dell’80% delle perdite sui prestiti commerciali per cinque anni e sui prestiti residenziali per sette anni. Jp Morgan, inoltre, riceverà un finanziamento da 50 miliardi di dollari direttamente da Fdic.

Con questo pesante precedente, ora come ora, sono in molti a chiedersi chi possa essere interessato ad acquistare una banca in crisi, come appare oggi PacWest. Seguendo l’esempio di Jp Morgan, ora come ora, sarebbe sufficiente aspettare il suo collasso per poterla acquistare con tanto di garanzie sui prestiti.

First Republic Bank, il secondo più grande fallimento Usa

La First Republic Bank è stata chiusa dalle autorità di regolamentazione, diventando il secondo più grande fallimento bancario della storia statunitense.

Negli ultimi due mesi, abbiamo assistito al fallimento di tre banche con un patrimonio complessivo di 548 miliardi di dollari. È significativamente superiore alle attività combinate delle 511 banche fallite dal 2009 al 2022, i cui patrimoni complessivamente ammontano a 339 miliardi dollari. Ed è già un record per un anno solare, superando il massimo precedente di 373 miliardi di dollari stabilito nel 2008.

La caduta di First Republic Bank sarebbe stata uno shock un anno fa, ma oggi non è stata una sorpresa per nessuno. Il titolo era già in caduta libera, in calo del 97% rispetto all’anno. La sua capitalizzazione di mercato, che solo pochi mesi fa era di oltre 20 miliardi di dollari, era scesa a 652 milioni di dollari.

In un accordo mediato dalla FDIC, JP Morgan ha accettato di pagare alla FDIC 10,6 miliardi di dollari per tutti i depositi, le filiali e la maggior parte delle attività della First Republic Bank. E così la più grande banca degli Stati Uniti diventerà ancora più grande e la regola non scritta Too Big to Fail diventerà ancora più forte. Inoltre, la FDIC condividerà le perdite con JP Morgan sui prestiti della First Republic Bank e fornirà 50 miliardi di dollari in finanziamenti a tasso fisso a cinque anni.

A giudicare dalla risposta del mercato, sembra che gli investitori ritengono che questa operazione costituisca un buon affare per Jp Morgan. E per la FDIC?

Queste operazioni, purtroppo, costituiscono un vero e proprio costo per la Federal Deposit Insurance Corporation: a seguito del fallimento di SVB ha dovuto spendere, secondo alcune stime, qualcosa come 20 miliardi di dollari. Questa operazione ha una conseguenza immediata: comporterà un aumento dei costi per le banche per ricostituire il fondo, che a sua volta porterà probabilmente a un aumento dei costi per i consumatori.

Il fallimento della First Republic Bank non ha alcun impatto sulla decisione della Fed di aumentare il costo del denaro. Anzi Powell ha sottolineato che il sistema bancario è solido e resiliente. Ma è proprio così? Lep reoccupazioni pe banche Usa continuano.