Stop alle restrizioni su buyback e dividendi per le grandi banche Usa: lo ha annunciato la Federal Reserve dopo i risultati del suo ultimo stress test. Le banche americane sono adesso molto solide e capitalizzate.
Motivo per cui la banca centrale americana ha deciso di alzare i limiti sui riacquisti di azioni e sui dividendi, dopo un primo passo verso la normalizzare dell’attività finanziaria delle banche messo in atto lo scorso dicembre.
Secondo le ultime previsioni della banca centrale Usa, le 23 delle più grandi banche subirebbero perdite combinate di 474 miliardi di dollari in un’ipotetica grave recessione, ma ciò le lascerebbe comunque con più del doppio del capitale richiesto dalle regole della Fed.
Banche Usa, dopo stress test che cosa succede ora
Mentre si attende una decisione analoga dalla BCE, le 23 banche USA sotto esame “continuano ad avere forti livelli di capitale e potrebbero continuare a concedere prestiti a famiglie e imprese durante una grave recessione”, sottolinea la banca centrale americana.
“Nell’ultimo anno, la Federal Reserve ha eseguito tre stress test con diverse ipotetiche recessioni e tutte hanno confermato che il sistema bancario è fortemente posizionato per supportare la ripresa in corso“, ha affermato il vicepresidente per la supervisione bancaria Randal K. Quarles.
Ora, in base a quanto prevede il cosiddetto SCB framework, le banche otterranno flessibilità nel modo in cui vogliono distribuire dividendi e portare avanti riacquisti di azioni. Lo stress capital buffer (SCB) è una misura del capitale minimo che ogni banca deve avere in base alla rischiosità delle proprie operazioni.
La Fed ha spiegato che le banche dovranno aspettare fino alla chiusura dei mercati lunedì per annunciare i dividendi.
Per quanto riguarda la Bce, quest’ultima prenderà decisioni sull’eliminazione delle limitazioni sui dividendi bancari e sul riacquisto di azioni il 23 luglio. L’Eurotower aveva chiesto alle banche di limitare i dividendi e i buyback fino alla fine di settembre, ma ha già anticipato che le restrizioni saranno revocate a meno che non ci sia un peggioramento dell’outlook economico.
Lo scenario dalla Fed
I test della FED valutano la resilienza delle grandi banche stimando le loro perdite, in scenari ipotetici su nove trimestri futuri. Lo scenario ipotetico di quest’anno includeva una grave recessione globale con un notevole stress nei mercati degli immobili commerciali e del debito societario. Il tasso di disoccupazione sarebbe salito di 4 punti percentuali fino a un picco del 10-3/4%.
Il prodotto interno lordo sarebbe sceso del 4% dal quarto trimestre del 2020 al terzo trimestre del 2022. E i prezzi delle attività calati drasticamente, con una diminuzione del 55% dei prezzi delle azioni. In questo scenario, le 23 grandi banche avrebbero perso collettivamente più di 470 miliardi di dollari.