BRUXELLES (WSI) – Aumentano le preoccupazioni e i timori in merito al salvataggio delle due banche venete, la Popolare di Vicenza e Veneto banca.
Ieri pomeriggio si è tenuto un incontro presso gli uffici della DG Comp a Bruxelles con i vertici dei due istituti. La trattativa verte su più fronti, dallo schema di fusione dei due istituti agli esuberi, dai modi con cui raggiungere i 6,4 miliardi di ricapitalizzazione chiesti dalla Bce a quelli per smaltire i 9,6 miliardi di sofferenze lorde.
Ma è sulla richiesta della Commissione Europea di recuperare 1 miliardo di euro in più a carico di soggetti privati che la trattativa si è arenata, visto che Bruxelles non si schioda dalla sua posizione.
I no comment degli ad delle due banche Cristiano Carrus per Veneto Banca e Fabrizio Viola per la Popolare di Vicenza, al termine dell’incontro non fanno presagire nulla di buono e aumentano le preoccupazioni in merito alla concreta possibilità del bail-in. Forte preoccupazione è espressa da parte del sistema bancario italiano come sottolinea anche Carlo Messina, ad di Intesa SanPaolo.
“Sulle banche venete e sul miliardo di euro aggiuntivo richiesto dall’Unione Europea è necessario accelerare e farsi rispettare in tutte le sedi in cui se ne parla, bisogna fare presto, non possiamo aspettare per mesi e mesi per un loop burocratico fra soggetti che si palleggiano (…) I privati hanno già perso o stanno perdendo soldi. A questo punto va garantita la possibilità di mettere in sicurezza queste banche attraverso l’intervento pubblico che ormai è in costruzione da dicembre dell’anno scorso. Credo sia il caso di accelerare e di farsi rispettare anche in ambito europeo”.
Intanto oggi è in programma un nuovo appuntamento, a Roma, con il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan e i vertici dei due istituti.