Dubbi in circolazione sulla percentuale di crediti deteriorati delle due banche venete acquisite da Intesa Sanpaolo. La notizia che fosse dell’80-85% la percentuale delle sofferenze sui crediti complessivamente erogati dalle due banche poste in liquidazione coatta è in aria di fake news. Il dato sarebbe riferito soltanto alle partite creditizie deteriorate che non sono state acquistate da Banca Intesa e in questo caso non desta sorpresa che al liquidatore siano rimasti quasi esclusivamente i crediti di cui Intesa non si è voluta far carico.
Il dato era emerso dopo l’intervento del commissario liquidatore Fabrizio Viola davanti alla Commissione parlamentare d’inchiesta sulle due banche, Popolare Vicenza e Veneto Banca. Non sono da smentire invece i timori sui rimborsi per gli oltre 10 mila creditori, per i quali ci vorranno anni. Che per i rimborsi ai risparmiatori di Popolare Vicenza i tempi sarebbero stati lunghi lo aveva già annunciato il 7 novembre il commissario liquidatore Giustino Di Cecco.
I commissari liquidatori delle banche venete sono in fase di “interlocuzione avanzata” con Sga, la società del ministero dell’Economia che dovrà gestire il recupero dei crediti deteriorati. I flussi di recupero dovranno prima soddisfare i 5,3 miliardi dello Stato per lo sbilancio di cessione della parte in bonis delle due banche a Intesa Sanpaolo.
Secondo quanto dichiarato da Viola, le liquidazioni dei due istituti hanno in carico anche 8 miliardi di crediti “unlikely to pay”, ossia i crediti incagliati, prestiti che ancora non sono in sofferenza ma che sono in una posizione di deterioramento transitorio.
“Possiamo immaginare quello che potrebbe essere l’impatto qualora questi crediti incagliati andassero tutti in sofferenza”, ha detto il commissario.