Economia

Banche venete, nuova beffa per i soci: rimborsi tassati

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BRUXELLES (WSI) – Mentre la Commissione europea chiede 1 miliardo di euro in più da soggetti privati per salvare le banche venete, la banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, arriva una nuova grana per i soci dei due istituti che hanno aderito all’offerta transattiva lanciata dal Fondo Atlante a inizio 2017.

Secondo quanto riporta Il Corriere della Sera, i soci potrebbero essere costretti a pagare una tassa sulla somma ricevuta. Il dilemma riguarda come definire la natura del rimborso: chi ha aderito all’offerta pubblica di transazione delle due banche venete ha avuto un risarcimento o una transazione? Come scrive il quotidiano, se dovesse trattarsi di indennizzo o di risarcimento, scatterebbe l’esenzione, mentre se la dazione fosse a titolo transattivo le imposte sarebbero dovute.

Il caso è scoppiato a seguito della pubblicazione di un parere espresso dalla Direzione regionale del Veneto dell’Agenzia delle Entrate interpellato da uno dei 121mila risparmiatori che hanno aderito alla proposta di transazione lanciata dalle due ex popolari venete e chiusa a fine marzo scorso con versamenti già effettuati per circa 440 milioni.

In base a questo parere, chi ha aderito all’offerta ha ricevuto somme imponibili Irpef come redditi diversi, quindi il rimborso è tassabile in quanto da individuare tra i redditi diversi perché frutto dell’assunzione di obblighi di fare, non fare o permettere ai sensi dell’articolo 67, co. 1, lett. l del TUIR. Ciò comporta che con la denuncia dei redditi del prossimo anno, ciascuno secondo il proprio scaglione Irpef, dovrà girare allo Stato una percentuale di quanto ha ricevuto. Il socio dovrebbe pagare l’Irpef su questa cifra a seconda del suo livello di reddito: il 23%, il 38% o il 43%.

Così l’impegno sottoscritto in sede di accettazione della transazione a non ricorrere alle vie legali per veneto Banca e Popolare di Vicenza, sarebbe il prezzo da pagare per tale rimborso. Ulteriore beffa: il socio dovrà versare anche il corrispettivo delle addizionali regionali e comunali e a conti fatti, alla fine, potrebbe incassare circa la metà della somma.  I due istituti hanno ribadito che sui rimborsi non grava alcuna tipologia di imposta, mentre la direzione regionale del Veneto dell’Agenzia delle Entrate sostiene la tesi opposta.