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Banche venete, spunta ipotesi “liquidazione ordinata”

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Per il futuro delle banche venete non Roma non lavora ad altri scenari che non siano quello della ricapitalizzazione precauzionale con il benestare dell’Unione Europea: è quanto emerge dalle dalla risposta di un funzionario governativo a un articolo del Corriere della Sera firmato da Federico Fubini. “Il governo non esplora altre ipotesi per salvare Popolare Vicenza e Veneto Banca”, così scrive Reuters citando la fonte anonima che evidentemente si riferiva allo scenario evocato dal quotidiano milanese: quello di una “liquidazione ordinata”.

Nell’articolo si faceva riferimento a una una comunicazione bancaria della Commissione Ue del 2013 (articoli 65-67) i quali recitano come “gli Stati membri dovrebbero incoraggiare l’uscita dal mercato di operatori non efficienti in maniera ordinata” e “in maniera da tutelare la stabilità finanziaria”; un’ipotesi che “dovrebbe sempre essere presa in considerazione qualora l’ente non possa ripristinare in modo credibile la redditività a lungo termine”.

Ammettendo che questa comunicazione bancaria della Commissione resti valida anche dopo la direttiva Brrd sulle risoluzioni bancarie, lo scenario potrebbe farsi interessante in quanto, scrive Fubini “non sembrerebbe previsto un bail-in, dunque non verrebbero imposte perdite a chi detiene obbligazioni ordinarie né ai depositanti; ne subirebbero invece i detentori di titoli subordinati, i bond con rischi e rendimenti più alti, ma per loro il governo italiano punterebbe a rimborsi come avverrà per i creditori del Monte dei Paschi”.

Secondo il sottosegretario all’Economia Pierpaolo Baretta, intervenuto ieri sull’argomento, il fallimento delle due banche venete non è un’opzione, data la loro importanza sistemica per tutta l’Italia: esclusi dunque bail-in, e, c’è da presumere, la liquidazione tradizionale. Lo stesso ad di Pop Vicenza, Fabrizio Viola, aveva sostenuto come l’ipotesi del bail-in sarebbe molto grave “anche sull’offerta di credito nelle aree di riferimento delle due banche”.