Dal Ministero dell’Economia e delle Finanze si lavora per formare un gruppo di investitori privati che forniscano in modo volontario, come specificato dal ministro Pier Carlo Padoan, i circa 1,2 miliardi richiesti dalla Dg concorrenza dell’Unione europea per procedere alla ricapitalizzazione precauzionale di Veneto Banca e Popolare Vicenza. Secondo gli analisti di UniCredit il costo del salvataggio delle due società è “gestibile”. Ma se invece non dovesse scattare l’intervento dei privati, il prezzo salirebbe ad almeno 10 miliardi (con intervento del Fonto interbancario).
Fra le realtà contattate, il gruppo del credito cooperativo Iccrea si dice “pronto a valutare l’ipotesi quando ci saranno le condizioni”. Il presidente Giulio Magagni ha detto di aver instaurato i primi contatti con il Mef per lavorare a una soluzione di sistema.
Le banche più grandi, come Unicredit e Intesa hanno dato la loro disponibilità a intervenire. Sarebbero intenzionate a far parte del gruppo anche Poste e Mediolanum. Carlo Cimbri, AD di Unipol ha detto ieri, a margine di una conferenza stampa, che “non abbiamo ricevuto nessuna richiesta. In linea di principio, se tutto il sistema interviene faremo la nostra parte ma non faremo interventi isolati”.
“In questo momento siamo impegnati a risolvere i problemi in casa nostra”, ha detto negli scorsi giorni l’amministratore delegato di Banco BPM Giuseppe Castagna. Altre banche come Bper, Creval, Popolare Sondrio sarebbero per il momento fuori da convocazioni. Nel frattempo il Mef sta cercando di concordare uno sconto sulla somma necessaria con l’Unione europea.
Fra i punti certi, ci sono le dichiarazioni del ministro Padoan, che ha assicurato che è esclusa l’ipotesi del bail-in, il salvataggio da parte di azionisti, obbligazionisti e correntisti sopra i 100 mila euro. Per avere altre sicurezze bisognerà attendere qualche tempo, ma non ce ne è molto, considerato che il prossimo 21 giugno va in scadenza un bond subordinato di Veneto Banca.
Il governo continua a mostrare ottimismo sulla possibilità di trovare un accordo con le autorità europee per il salvataggio di Veneto Banca e Popolare di Vicenza. “Confermo – ha fatto sapere Padoan al termine dell’Ecofin in corso in Lussemburgo – che stiamo lavorando duramente e proficuamente con le istituzioni europee. Sono fiducioso su una soluzione positiva che sarà raggiunta a breve“.
Le due banche sono in una situazione patrimoniale critica e dopo mesi di trattative sono riuscite ad ottenere dalle autorità europee il via libera alla ricapitalizzazione precauzionale statale da 5 miliardi circa. Ma prima di poter procedere bisognerà racimolare più di un miliardo di capitali dal settore privato. Il buco di capitale da colmare è di 6,4 miliardi.