Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ha proseguito la consueta scia di argomentazioni rassicuranti nel tentativo di tamponare la persistente sfiducia sul sistema bancario italiano, bersagliato dalle vendite molto più della media del settore nel resto d’Europa. L’abnorme quantità di crediti deteriorati in pancia alle banche italiane, della quale si è diffusamente parlato sulla stampa internazionale con toni poco confortanti, è stata oggetto di “preoccupazioni esagerate”, dichiara Visco nell’ambito del workshop sulla stabilità del sistema bancario in corso a Firenze.
Le “buone ragioni” per disinnescare la paura di rischi d’instabilità risiedono, come già si era detto in precedenti occasioni, nell’elevato “elevato livello medio di garanzie” contro i crediti deteriorati: su un valore lordo di 200 miliardi di non-performing loans, ci sono collaterali per 160 miliardi di euro rappresentati da beni immobili. Anche per quanto riguarda le sofferenze, ossia quei crediti la cui esigibilità è la più complicata, Visco ha messo in risalto che gli 87 miliardi di crediti in sofferenza sono più che coperti da asset del real estate (per 85 miliardi) e da garanzie personali per 37 miliardi di euro.
Le perdite sui Npl già scontate nei bilanci, è, inoltre, in linea con la media delle banche europee, sottolinea Visco: gli accantonamenti sono pari al 44%, valore che nel caso delle sofferenze, sale al 60%.
Il problema, spesso ricordato dai critici, è che il recupero delle garanzie, pur sostanziose, si scontra con la lentezza delle procedure; una ragione che rende difficoltosa e poco attraente la cessione dei Npl. A tal proposito Visco ha ricordato che “un importante contributo alla soluzione dei crediti deteriorati dovrebbe arrivare dalle nuove misure annunciate dal governo per velocizzare le procedure di recupero crediti”. Allo stesso tempo il varo della garanzia pubblica (Gacs), che offrirà ai Npl cartolarizzati di categoria meno rischiosa (senior) una garanzia pubblica, sarà un altro elemento utile a sbloccare la situazione. All’indomani sia del decreto sulle banche sia dell’accordo con l’Europa sulle Gacs, il mercato, però, era rimasto deluso.
E, infine, il fondo Atlante. Una soluzione che potrà aiutare a “sbloccare il mercato” dei crediti deteriorati, afferma Visco, ma che “richiederà tempo”.