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Banco Bpm si difende dall’Ops Unicredit: “è una killer acquisition”

L’offerta di scambio di UniCredit rappresenterebbe una “killer acquisition“. Queste le parole che, secondo le agenzie di stampa, usa il numero uno di Banco BPM, Giuseppe Castagna, presentando  un esposto all’Antitrust contro l’operazione lanciata lo scorso ottobre dalla banca guidata da Andrea Orcel.

Banco BPM si difende dall’Ops di Unicredit

L’accusa di killer acquisition implica che l’operazione sarebbe finalizzata a eliminare un concorrente e a limitarne l’operatività strategica in un momento cruciale, caratterizzato da dinamiche importanti come l’OPA su Anima e l’acquisizione del 5% di Monte dei Paschi di Siena (MPS). L’accusa è particolarmente rilevante in questo contesto, poiché potrebbe indicare un’intenzione di UniCredit di ridurre la competitività di Banco BPM, integrandolo o comunque neutralizzandone il potenziale strategico. Ora si attendono le valutazioni degli organi di vigilanza, sia Consob sia Antitrust, per chiarire se le operazioni denunciate rispettino o meno la normativa vigente.

Banco BPM avrebbe già avanzato una richiesta alla Consob per bloccare l’offerta di UniCredit, sostenendo che questa miri a vincolare l’istituto con la passivity rule, una norma che limita le contromisure adottabili contro un’acquisizione ostile. In particolare,  il gruppo guidato da Giuseppe Castagna aveva annunciato di “avere richiesto alla Consob l’adozione di provvedimenti a tutela di tutti gli stakeholder della Banca e del mercato nonché dell’offerta pubblica promossa sulle azioni di Anima”.

“Evidenziamo che l’operazione proposta da UniCredit non riconosce un premio a favore dei nostri azionisti, come confermato dal giudizio del mercato che sin dal primo giorno valuta il concambio a sconto. Peraltro, non si comprende il motivo per cui il prezzo dell’azione non debba tenere conto delle operazioni straordinarie lanciate dalla banca, a partire dall’OPA su Anima, per non parlare degli ottimi risultati dell’ultima trimestrale annunciati proprio il 6 novembre. E ancora, alla luce delle dichiarazioni rese in numerose occasioni e riportate dagli organi di stampa, non crediamo possa giovare alla trasparenza del mercato annunciare un corrispettivo facendo presupporre allo stesso tempo che potrebbe essere rivisto”, aveva commentato Giuseppe Castagna, Amministratore Delegato di Banco BPM.

La scalata di Unicredit su BPM

L’ops di Unicredit su BPM risale allo scorso 25 ottobre e avrebbe un valore totale di 10,1 miliardi di euro e fissa a 6,657 euro per azione il prezzo di ciascun azione Banco BPM. Con l’operazione Unicredit punterebbe a diventare la terza banca nel panorama europeo e a consolidarsi in Italia con sinergie per 1,2 miliardi di euro.

L’offerta, che nelle intenzioni dovrebbe andare in porto per giugno prossimo, ha suscitato però reazioni contrastanti. Mentre UniCredit sostiene che il premio offerto agli azionisti di Banco BPM è congruo e vantaggioso, il consiglio d’amministrazione di Banco BPM ha contestato l’operazione, affermando che non vi è un premio adeguato per i propri soci. Inoltre, ci sono speculazioni riguardo a possibili fusioni con altre istituzioni finanziarie come Monte dei Paschi di Siena (MPS), complicando ulteriormente il panorama delle trattative bancarie in Italia.