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Banco BPM: Unicredit può ancora migliorare la sua offerta. Gli analisti indicano come

A che punto è l’operazione Unicredit-Banco BPM? Al momento la tensione è ancora palpabile tra i due istituti di credito e gli analisti sostengono che la banca di Piazza Gae Aulenti potrebbe addolcire la  proposta di acquisire la popolare milanese , con l’aggiunta di una componente in contanti.

La parte dolente, secondo gli analisti, è che UniCredit è “più esposta alle variazioni dei tassi di interesse a causa della sua presenza relativamente limitata nell’asset management e nella bancassicurazione”. Così ha dichiarato Alessandro Boratti di Scope Ratings secondo cui gli obiettivi di acquisizione Commerzbank e Banco BPM potrebbero entrambi coprire questa esposizione.

Le possibili azioni di Orcel per la conquista di Banco BPM

Già artefice della controversa acquisizione del 2007 e del successivo smembramento della banca olandese ABN Amro, l’Ad Andrea Orcel ha rivisitato le sue ambizioni di consolidamento transfrontaliero con l’annuncio a settembre di un’acquisizione a sorpresa di Commerzbank. Fino a poco tempo fa, quest’ultima banca tedesca era stata oggetto di speculazioni come potenziale partner di fusione per il più grande istituto di credito del paese, ossia Deutsche Bank.

Tra le resistenze del governo tedesco e le turbolenze della coalizione di governo del Cancelliere Olaf Scholz, il mese scorso UniCredit ha puntato gli occhi anche su Banco BPM, con un’offerta da 10 miliardi di euro che, secondo la banca guidata da Giuseppe Castagna, è stata presentata a “condizioni insolite” e non riflette la sua redditività e il suo potenziale di crescita. Nel corso dell’operazione, Orcel ha attirato le critiche dell’amministrazione italiana, con il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti che ha avvertito che “il modo più sicuro per perdere una guerra è impegnarsi su due fronti”, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Ansa.

Cosa pensano gli analisti dell’offerta di Unicredit su Banco BPM

Secondo gli analisti, l’UniCredit – il cui CET1 ratio, che riflette la solidità finanziaria e la resilienza della banca, si è attestato al di sopra del 16% nei primi tre trimestri di quest’anno – può ancora migliorare la sua offerta.

“C’è spazio per aumentare l’offerta [di Banco BPM]”, ha dichiarato alla CNBC Johann Scholtz, analista azionario senior di Morningstar, che tuttavia, ha avvertito anche come il margine di manovra è “limitato”. “Se si pensa a un aumento superiore al 10%, è probabile che si diluiscano i guadagni degli azionisti”.

La proposta iniziale di UniCredit prevedeva un’operazione interamente azionaria che avrebbe unito i due istituti di credito, ma offriva solo 6,657 euro per ogni azione. Sia Scholtz che Filippo Alloatti, analista senior di Federated Hermes, hanno affermato che UniCredit potrebbe addolcire la proposta aggiungendo una componente in contanti.

“Ricordiamo che questo è il secondo tentativo di Orcel di acquistare [Banco] BPM… Non credo che ci sarà un terzo tentativo. Penso che o chiudono [l’affare] ora, o probabilmente lui se ne andrà. Quindi credo che una componente in contanti potrebbe essere sul tavolo”, ha detto Alloatti alla CNBC.

Il mese scorso Orcel ha definito Banco BPM un “obiettivo storico”, alimentando le voci dei media secondo cui UniCredit avrebbe cercato un’unione nazionale già nel 2022.

In particolare, continua Scholtz, l’offerta di UniCredit “mette [Banco] BPM in una posizione difficile”, facendo scattare la passivity rule che impedisce al Banco di intraprendere qualsiasi azione che possa ostacolare l’offerta senza l’approvazione degli azionisti – e potrebbe soffocare le ambizioni dello stesso Banco BPM di acquisire, all’inizio di novembre, il controllo del gestore di fondi Anima Holding, che possiede anche una quota del 4% del Monte dei Paschi.

Secondo Alloatti, “Banco BPM è l’unica banca che potrebbero potenzialmente acquistare per avvicinarsi un po’ a Intesa”.