Le prospettive di crescita del governo per il prossimo biennio sono compatibili con le valutazioni della Banca d’Italia. È quanto ha messo in evidenza il direttore generale di Via Nazionale Luigi Federico Signorini in audizione alla Camera sulla Manovra secondo cui “la stima di crescita dell’economia italiana dello 0,6% contenuta nella legge di bilancio “si conferma condivisibile e in linea con le nostre valutazioni più recenti”.
Quanto al 2021 ” l’obiettivo di crescita (1%) è un po’ superiore alla stima recentemente diffusa dalla Commissione europea (0,7%): non è fuori portata ma per raggiungerlo appare necessario che si mantengano condizioni finanziarie distese e che non si indebolisca ulteriormente il quadro internazionale”.
Pagamenti elettronici: atteso balzo del +10%
Capitolo a parte è stato dedicato ai pagamenti elettronici, la cui diffusione in Italia resta piuttosto bassa, ma dall’implementazione delle misure previste nella Legge di Bilancio è possibile attendersi un aumento delle transazioni elettroniche dell’ordine del 10%.
“La diffusione dei pagamenti elettronici resta piuttosto bassa. Il valore delle transazioni oggi regolate con carta di pagamento al punto vendita fisico è pari a poco più del 30% – come in Spagna – a fronte di oltre il 70 in Francia e il 45% in Germania” ha affermato Signorini in audizione sul Ddl bilancio. Secondo Bankitalia, “sulla base delle elasticità generalmente stimate, ci si può attendere, come effetto congiunto dei provvedimenti di incentivo previsti dal Governo”.
Effetti positivi anche sull’evasione fiscale
Non solo. Dal cashback previsto dalla Manovra, effetti positivi dovrebbero manifestarsi anche sul fronte della lotta all’evasione fiscale:
“prudenzialmente, il Governo non ipotizza alcuna emersione di base imponibile. E’ però plausibile che nel medio periodo possa contribuire a ridurre la propensione a evadere. Recenti studi empirici mettono in luce l’esistenza di una relazione negativa tra evasione e quota delle transazioni effettuate con moneta elettronica” ha aggiunto Signorini, esprimendo il “favore” dell’Istituto per l’uso di strumenti di pagamento elettronico, “utili” anche perché “il contante comporta costi non trascurabili e aumenta i rischi di contraffazione”.