Un fulmine a ciel sereno l’addio di Salvatore Rossi al suo doppio ruolo di direttore generale di Bankitalia e di presidente dell’Ivass, l’autorità di vigilanza sul mercato assicurativo. In una lettera inviata ai propri colleghi Rossi ha annunciato la sua indisponibilità ad un secondo mandato. Come tale il suo incarico terminerà il 9 maggio alla scadenza naturale.
Lascio dopo quasi 43 anni di un percorso professionale tutto avvenuto all’interno della Banca e poi anche dell’Ivass. Per assicurare la funzionalità dei due istituti uscirò formalmente solo dopo che sia stato completato l’iter della mia sostituzione e comunque entro il 9 maggio, scadenza naturale del mio mandato. Sono stati anni per me molto belli e pieni, nonostante le difficoltà e le turbolenze attraversate. Mi sono adoperato per far sì che la banca d’Italia mantenesse la sua natura di istituzione al servizio dell’interesse pubblico, ma che cambiasse quando e dove necessario è che l’Ivass compiesse la transizione rispetto all’assetto precedente e si rilanciasse all’esterno”.
Ma da più parti si sottolinea che la decisione di Salvatore Rossi sia dovuta al governo. Nei mesi scorsi i due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini avevano auspicato ad un ricambio ai vertici di via Nazionale. Un auspicio arrivato all’indomani delle stime di Bankitalia sulle prospettive di crescita dell’Italia, numeri fortemente criticati dal governo giallo-verde.
Stime apocalittiche che arrivano dalla stessa Bankitalia che ci ha lasciate le banche in queste condizioni perché non ha sorvegliato. Sono diversi anni che non ci prende
Si era affrettato così a parlare Luigi Di Maio. Tra i nomi che il governo potrebbe far saltare ci sarebbe anche quella del Regioniere Daniele Franco, destinato forse proprio al posto di direttore generale.