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Bankitalia: immobiliare, calo prezzi si ferma. Ma occhio al rischio

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ROMA (WSI) – Per la prima volta dal 2011 si ferma la flessione dei prezzi delle case, in Italia. La situazione tuttavia rimane preoccupante dal momento che, nonostante la ripresa del mercato immobiliare, lo stock di case invendute è ancora elevato. E’ questo il quadro presentato da Bankitalia nel Rapporto sulla Stabilità finanziaria. L’elevato livello di stock invenduto, si precisa, “un importante fattore di rischio per la dinamica dei prezzi”.  Detto questo:

 Le condizioni del settore immobiliare sono in graduale consolidamento. Si è arrestato il calo dei prezzi degli immobili.
Gli indicatori prospettici prefigurano la prosecuzione del miglioramento nei prossimi mesi.

Aumentano in Italia le compravendite di abitazioni (4,1 per cento al netto dei fattori stagionali nel secondo trimestre), e in tutte le aree principali del paese.  I prezzi delle case, che “usualmente seguono con ritardo l’inversione ciclica delle transazioni, si sono stabilizzati (-0,1 per cento nel secondo trimestre), interrompendo la flessione in atto dalla metà del 2011. Anche le quotazioni degli immobili non residenziali hanno smesso di scendere; in questo comparto tuttavia è più lento il recupero del numero di compravendite”.

Secondo le stime di Bankitalia,”i prezzi delle case segnerebbero un lieve recupero nel corso del secondo semestre dell’anno; il rialzo proseguirebbe nel corso del 2016″.

Intanto è stata pubblicata oggi l’indagine che viene messa a punto su base quadrimestrale dall’Università di Parma, in collaborazione con Sorgente Group e Federimmobiliare.

Dall’inchiesta “Sentiment del mercato immobiliare” dei primi quattro mesi dell’anno emerge che gli operatori del settore sono più ottimisti, sulla scia anche degli importanti eventi di Roma e Milano (Giubileo ed Expo).

Basato su interviste a 200 operatori circa che appartengono ai settori trading, development, property, facility, progettazione, valutazione, consulenza, finanza, il report segnala che le prime risposte a carattere generale evidenziano maggiore fiducia nell’economia del paese, che secondo il 64% delle persone intervistate è in miglioramento, contro il 21,52% dello scorso quadrimestre.

I prezzi dovrebbero aumentare, o almeno è questa la sensazione, per le diverse tipologie di immobili: residenziale e commerciale ai primi posti, a seguire uffici e alberghi.

Forte interesse verso il Centro Italia per quanto riguarda il comparto alberghiero, grazie al Giubileo.

Milano risale la classifica dei luoghi più attrattivi per gli alberghi attestandosi al secondo posto, dopo Roma che storicamente vanta un primato.

Rispetto al passato, la variabile fiscale continua invece a tenere desta l’attenzione degli operatori. In particolare, l’aumento delle tasse sarebbe un deterrente all’investimento immobiliare, soprattutto per l’incertezza della situazione italiana. Gli intervistati pensano che la revisione dell’imposizione fiscale sulla casa possa avere un grande peso sul futuro del mattone.

Alla domanda sulla validità della politica monetaria espansiva della BCE le risposte si dividono quasi a metà: un sostegno per molti, neutrale per altrettanti.