ROMA (WSI) – Razionalizzare la normativa tassazione sugli immobili? E’ “auspicabile”, così come semplificarla attraverso la local tax che è stata annunciata dal governo. Ma una cosa “essenziale” è che si “giunga finalmente a un assetto permanente” sulla tassazione sulla casa. E’ quanto ha detto il vicedirettore generale di Bankitalia, Luigi Federico Signorini, in audizione davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato.
“La fiscalità immobiliare locale è stata ripetutamente modificata nell’ultimo triennio, da ultimo nel 2014 con l’introduzione della Tasi (in aggiunta all’Imu applicata sulla proprietà della prima casa di lusso e su quella degli altri immobili) e della Tari (in sostituzione della precedente imposta sui rifiuti, la Tares). Il Pnr prospetta un’ulteriore riforma: nel 2016 entrerebbe in vigore la local tax, che accorperebbe l’Imu e la Tasi; con la nuova imposta si provvederebbe anche a riordinare tutti gli altri tributi minori di competenza dei Comuni. Il Pnr non fornisce informazioni sulle caratteristiche del tributo. Sebbene una semplificazione e razionalizzazione della materia sia auspicabile, è essenziale che si giunga finalmente a un assetto permanente, dati gli alti costi dell’instabilità normativa per i cittadini e per le stesse amministrazioni”.
Signorini aggiunge che le misure che sono state varate dal governo, in particolare il credito di imposta per i lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi; la riduzione dell’Irap e l’agevolazione contributiva temporanea per i datori di lavoro del settore privato che assumono dipendenti con contratto a tempo indeterminato nel 2015 “fornirebbero un contributo positivo di circa un terzo di punto percentuale alla crescita del prodotto nel biennio 2015-16”, cioè circa 5 miliardi di euro.
Confermata la ripresa in corso. “Anche se i miglioramenti devono ancora consolidarsi, sia nell’area dell’euro sia in Italia, in connessione con l’annuncio e l’avvio del programma di acquisto di titoli dell’Eurosistema, si sono intensificati i segnali di ripresa. Nel nostro Paese l’occupazione si è stabilizzata e nel corso dell’anno potrebbe tornare a crescere; vi contribuirebbero gli effetti attesi dagli sgravi contributivi introdotti a gennaio e dalle riforme regolamentari”.
E sul Def: “viene confermato l’impegno a realizzare una revisione capillare della spesa corrente” e “una rafforzata attività di revisione della spesa può limitare o evitare l’impatto sulla qualità dei servizi resi ai cittadini”.
“Un certo contenimento della dinamica delle erogazioni è stato ottenuto nel corso dell’ultimo quadriennio; per realizzare una riduzione più significativa e duratura dell’incidenza della spesa primaria corrente sul Pil occorre proseguire con decisione su questa strada. Interventi più incisivi consentirebbero di accrescere la spesa per investimenti, la cui incidenza sul prodotto si è fortemente ridotta negli ultimi anni”. Il “contenimento delle erogazioni resta necessario per il risanamento dei conti pubblici; una rafforzata attività di revisione della spesa può limitare o evitare l’impatto sulla qualità dei servizi resi ai cittadini”.