Bankitalia: meno liquidità parcheggiata in banca, più titoli di stato nel portafoglio degli italiani
Meno liquidità parcheggiata nei conti correnti, più investimenti in obbligazioni di stato. Secondo i dati forniti da Banca d’Italia nella relazione annuale, nel 2023 si è verificato un significativo cambiamento nelle scelte di investimento delle famiglie italiane, soprattutto nel breve termine, in risposta all’aumento dei tassi di interesse e al calo del risparmio.
Depositi
Complessivamente, secondo i dati di Bankitalia, i depositi hanno perso quasi 50 miliardi di euro, attestandosi al 24,5% del totale delle attività e passività delle famiglie, per un valore complessivo di 1.379,2 miliardi. Sono cresciuti gli altri depositi (oltre i conti correnti) per 30 miliardi, raggiungendo il valore massimo dal 2013. Alla fine dello scorso anno l’incidenza complessiva dei depositi sul totale delle attività era pari al 24,5 per cento, da 26,9 nel 2022.
Titoli di stato
Al contrario, la quota investita in titoli obbligazionari pubblici è aumentata di 113,7 miliardi, raggiungendo il 4,8% del totale, in forte accelerazione rispetto al 2,8% del 2022. Il valore totale degli investimenti in titoli pubblici italiani è salito a 269,5 miliardi. Scendono le quote di fondi comuni (-21,1 miliardi) e le azioni e partecipazioni (-38,3 miliardi).
Gli investimenti in titoli pubblici hanno riguardato principalmente obbligazioni a breve termine (zero coupon) e titoli con profilo di remunerazione crescente nel tempo, che a fine 2023 rappresentavano rispettivamente l’11% e il 18% del totale dei titoli del debito pubblico italiano detenuti direttamente dalle famiglie.
Oltre che con l’acquisto diretto, le famiglie investono in titoli pubblici indirettamente acquisendo prodotti del risparmio gestito (quote di fondi comuni, polizze assicurative e quote di fondi pensione).
Giù fondi comuni e polizze assicurative
Nello stesso periodo, gli investimenti finanziari complessivi si sono ridotti a 45 miliardi, il valore minimo dal 2017, risentendo del calo del risparmio. Si sono inoltre ridotti gli investimenti in polizze assicurative e in quote di fondi comuni; alla fine del 2023 le attivita’ del risparmio gestito rappresentavano il 29,0 per cento della ricchezza finanziaria lorda delle famiglie, 6,5 punti percentuali in meno della media dell’area.
All’opposto, gli investimenti finanziari in titoli obbligazionari sono triplicati, portando il loro peso al 7,5 per cento; l’aumento e’ stato particolarmente forte per i titoli pubblici italiani, la cui incidenza è salita al 4,8 per cento, il valore massimo dal 2013, anche se ancora inferiore a quella prevalente prima della crisi dei debiti sovrani.