Tempi più rapidi nelle procedure immobiliari grazie alla riforma delle esecuzioni immobiliari, varata nel 2015-2016 con l’obiettivo di migliorare il quadro delle regole per la gestione dei crediti deteriorati. Lo ha verificato uno studio empirico della Banca d’Italia, pubblicato nella collana ‘Note di Stabilità Finanziaria’ di via Nazionale.
L’analisi è stata realizzata sui dati riguardanti le procedure di vendita forzata di immobili avvenuta tra il 2010 e il novembre del 2018 e registrate sul Portale dei servizi telematici attivato dal ministero della Giustizia con un confronto tra i flussi amministrativi precedenti e successivi alla riforma.
Ne è emerso che tali riforme hanno diminuito la durata delle procedure esecutive immobiliari in Italia: in particolare, il tempo mediano necessario per la vendita degli immobili oggetto di procedura si è ridotto del 40% (passando da 39,5 a 23,5 mesi), mentre la durata mediana del complesso delle operazioni precedenti alla vendita vera è propria è diminuita dell’11% (da 28,5 a 25,5 mesi).
Dall’analisi di Bankitalia emerge, inoltre, che c’è spazio per un ulteriore taglio dei dei tempi, migliorando la fase precedente la vendita vera e propria dell’immobile. Tale fase, sebbene sia oggi più breve rispetto agli anni precedenti la riforma, pesa ancora sul 40% (dati 2017) sul tempo complessivo della procedura esecutiva.