ROMA (WSI) – “Di fronte al collasso della raccolta sui mercati internazionali nell’autunno del 2011, l’ampio ricorso alle operazioni di rifinanziamento triennali dell’Eurosistema (LTRO disposta dalla Bce) ha consentito alle banche italiane di sostenere un volume di prestiti all’economia che eccedeva la raccolta di risparmio sull’interno e di far fronte al rimborso futuro delle obbligazioni in precedenza collocate sui mercati esteri”, recita il rapporto sulle considerazioni finali di Bankitalia, presentato oggi dal governatore Ignazio Visco.
“Con ingenti acquisti di titoli di stato le banche hanno accumulato risorse per fronteggiare nuove crisi di liquidità, in una fase in cui l’aumento del rischio sovrano spingeva gli investitori esteri a ritrarsi dal nostro mercato. I redditi da interessi e i guadagni in conto capitale su questi titoli hanno compensato in parte le forti perdite registrate sui crediti a famiglie e imprese. Dalla metà del 2013, con il ristabilimento di condizioni ordinate sui mercati, le banche hanno iniziato a cedere i titoli pubblici.”.
In Italia gli investimenti sono scesi sui livelli minimi dal dopoguerra, frenati dall’incertezza sulle prospettive del Paese. Lo ha affermato il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, secondo cui “il rapporto tra investimenti lordi e Pil è sceso di 4 punti percentuali dal 2007, portandosi nel 2013 al 17%, il minimo dal dopoguerra. Vi ha concorso il difficile accesso di molte imprese al credito bancario”.
Bankitalia: governo dovra’ adottare correzione di 14,3 mld per il 2015
(ASCA) – Per raggiungere gli obiettivi di riduzione del deficit e il pagamento degli 80 euro in busta paga per i redditi piu’ bassi in via ‘strutturale’ la Banca d’Italia ”indica la necessita’ di una correzione pari a 0,3 punti percentuali del prodotto nel 2015; dal 2016 il divario tra obiettivi e stime tendenziali per l’indebitamento netto e’ pari a 0,6 punti”.
”Le stime tendenziali segnalano che per conseguire il saldo programmato nel 2015 – evitando al contempo il menzionato aumento di entrate per 3,0 miliardi – e’ necessario reperire risorse per almeno 7 miliardi. Il Governo si e’ inoltre impegnato a rendere strutturale la riduzione del cuneo fiscale (gli 80 euro in busta paga, ndr) introdotta per il 2014 con il decreto di aprile; a questo scopo – si legge – sono necessari ulteriori 7,3 miliardi (in aggiunta ai 2,7 gia’ reperiti dallo stesso decreto e accantonati in un apposito fondo)”.
E’ quanto si legge nella Relazione annuale di Bankitalia, distribuita in occasione dell’Assemblea che si e’ svolta a Palazzo Koch. La Relazione Bankitalia indica comunque che nel Def si stimano 17 miliardi di risparmi massimi nel 2015 dalla spending review. Infine potrebbero essere considerati irrinunciabili alcuni dei maggiori esborsi individuati dal Def nello scenario tendenziale a politiche invariate rispetto a quello a legislazione vigente. Nei programmi, nel 2015 l’incidenza del debito pubblico sul pil – si legge ancora – comincerebbe a ridursi, per la prima volta dal 2007, dopo un aumento di circa 30 punti. Nel triennio 2015-17, rilevante per la prima applicazione della regola del debito nella formulazione cosiddetta forward looking, la riduzione sarebbe di circa 10 punti (al 125,1 per cento).
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Visco: ripresa non facile. Servono riforme in un ‘quadro’ coerente
Il governatore di Bankitalia: ”Bene gli sgravi fiscali decisi dal Governo ma occorre aumentare l’occupazione”.
(ASCA) – Roma, 30 mag 2014 – Fuori dalla recessione ma con una ripresa ancora incerta e fragile e comunque ‘non facile’: servono riforme strutturali in un ‘quadro organico’, che sia ‘visibile’ e ‘coerente’. Il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, nelle sue terze ‘Considerazioni Finali’, in occasione dell’assemblea annuale che si svolge a Palazzo Koch, rileva che ”la via della ripresa non solo economica non sara’ breve ne’ facile. L’incertezza e’ insita nella transizione, rapida, verso un mondo molto diverso, piu’ mobile e aperto, dove – afferma Visco – la tutela dei deboli deve coniugarsi con l’offerta di opportunita’ per i giovani”. Per il governatore, ”politiche di ampio respiro vanno inserite in un quadro ‘chiaro’ e ‘organico’ di interventi”. E ”anche se le singole misure potranno essere attuate in tempi diversi, non solo per i vincoli di bilancio, la visibilita’ di un disegno coerente – conclude Visco nelle sue ‘Cf’ – assicurera’ i cittadini, rafforzera’ quella fiducia nel futuro senza di cui ogni processo e’ impossibile”.
”Bene gli sgravi fiscali ma serve aumento occupazione”.
”Anche se vi sono segni di miglioramento della fiducia, la necessita’ di compensare l’erosione dei risparmi accumulati, l’incertezza sulle prospettive dei redditi nel medio e lungo periodo continueranno a gravare sui consumi delle famiglie. Questi potranno trarre beneficio dagli sgravi fiscali di recente approvazione, ma non diventeranno forza trainante di ripresa senza un duraturo aumento dell’occupazione”.
Cosi’ il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, in merito agli 80 euro in busta paga decisi dal premier Matteo Renzi per i redditi piu’ bassi. In occasione dell’assemblea annuale Bankitalia, Visco ha rilevato che ”Il lascito della recessione e’ pesante”. Molte imprese italiane – dice – ”hanno saputo difendere, in alcuni casi aumentare, le loro quote sui mercati esteri; e’ tornata in attivo la bilancia corrente, anche al netto degli effetti del ciclo. Ma la caduta dell’attivita’ rivolta all’interno e’ stata drammatica: nel complesso la produzione industriale si e’ contratta di un quarto”. E poi Visco ricorda che ”nell’ultimo trimestre del 2013, mentre le esportazioni erano quasi tornate ai livelli della fine del 2007, i consumi delle famiglie erano ancora inferiori di circa l’8 per cento, gli investimenti del 26, con una perdita di capacita’ produttiva nell’industria dell’ordine del 15 per cento”
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“Ma è soprattutto – ha spiegato Visco nelle Considerazioni finali all’assemblea annuale di Bankitalia – dalla diffusa incertezza sulle prospettive di crescita della domanda e sull’orientamento delle politiche economiche che dipendono rinvii e riduzioni dei piani di ristrutturazione e di ampliamento della capacità produttiva”.
Negli ultimi due anni l’euro si è rafforzato del 9 per cento sull’insieme delle altre maggiori valute globali e del 12 per cento rispetto al dollaro statunitense.
“Il tasso di cambio non è di per sé un obiettivo della politica monetaria – ha rilevato il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco durante il suo intervento all’assemblea dei partecipanti – ma in questa fase l’aprezzamento dell’euro ha compresso l’inflazione”, ritenuta già troppo bassa.
“Sia direttamente – ha proseguito Visco – riducendo i prezzi dei beni importati, sia indirettamente aumentando la pressione competitiva sui prodotti nazionali”.
Visco ritiene che il Consiglio direttivo della Banca centrale europea sia “deciso ad agire” a giugno, anche con misure non convenzionali, in risposta all’inflazione eccessivamente bassa.
“L’inflazione si colloca ben al di sotto della definizione di stabilità della Bce- Le variazioni dei prezzi al consumo si sono fortemente ridotte. L’intensità e la rapidità dell’abbassamento dell’inflazione hanno sorpreso i principali previsori e indotto revisioni al ribasso delle attese e brave e medio termine”.
Così come una inflazione eccessiva, anche una dinamica eccessivamente bassa dei prezzi “è dannosa per la stabilità finanziaria, specie quando i debiti pubblici sono alti e la crescita è debole”. Va quindi “contrastata con altrettanta fermezza”.
Sul fronte della crisi dei consumi in Italia e anche dell’incertezza sui redditi, gli italiani “potranno trarre beneficio dagli sgravi fiscali di recente approvazione”, come il bonus da 80 euro, anche se “non diventeranno forza trainante di ripresa senza un duraturo aumento dell’occupazione”, ha detto Visco, parlando nelle considerazioni finali in Bankitalia.
Riguardo ai mercati, le condizioni finanziarie nell’area dell’euro “sono molto migliorate dallo scorso anno” e riguardo al forte calo dei tassi e degli spread “il contributo della politica monetaria è stato determinante: ha evitato che la situazione precipitasse”.
Inoltre, “dalla scorsa estate si sono registrati nell’area cospicui afflussi di capitali in uscita dalle economie emergenti”, legati all’annuncio della Fed della graduale riduzione dell’accomodamento monetario. Proprio su questo però “l’ulteriore pressione al ribasso sui tassi di interesse a lungo che ne è derivata potrebbe risultare transitoria una politica monetaria meno espansiva negli Stati Uniti potrebbe provocare un rimbalzo dei rendimenti globali”.
Riguardo all’Unione europea è necessario trovare “strumenti che consentano di intervenire a sostegno della crescita e del benessere dei cittadini”; tale atteggiamento “aiuterebbe a riacquistare il consenso che è andata in parte perdendo”. Ancora: “Ho ricordato in altre occasioni che l’euro è una moneta senza Stato, e di questa mancanza risente”.
Intervenendo all’Assemblea dei partecipanti, Visco ha rilevato che per l’immediato “l’azione della banca centrale può sostenere la domanda interna. Ma il ritorno ad una crescita stabile e bilanciata richiede una azione più ampia di politica economica a livello europeo”.
Il governatore di Bankitalia ha messo in evidenza che negli anni della crisi, dal 2007 al 2013, è stato perso oltre un milione di posti di lavoro.
“La recessione si è riflessa pesantemente sul numero degli occupati e quindi sui redditi delle famiglie. Tra il 2007 e il 2013 l’occupazione è scesa di oltre un milione di persone, quasi interamente nell’industria; è anche diminuito il numero medio di ore lavorate”.
“Il tasso di disoccupazione è più che raddoppiato rispetto al minimo toccato nel 2007, al 12,7% dello scorso marzo. L’offerta di posti di lavoro tornerà a salire solo lentamente; di norma la prima variabile a reagire all’incremento della produzione è il numero di ore lavorate per addetto”.
“In Italia il rientro dalla fase più acuta della crisi ha seguito un percorso reso a tratti accidentato dall’incertezza politica. La ripresa stenta ad avviarsi, rendendo pressante l’esigenza di procedere nell’azione di riforma”.
E’ necessario ridurre il cuneo fiscale e accelerare i pagamenti della pubblica amministrazione alle imprese. “I risultati ottenuti con tanto sacrificio – ha sottolineato Visco – non vanno dispersi. Essi rendono possibile intraprendere azioni di sostegno alla crescita, proseguendo ad esempio nell’accelerazione dei tempi di pagamento delle amministrazioni pubbliche e nella riduzione del cuneo fiscale sul lavoro”.
Nelle prossime settimane Bankitalia approverà misure per favorire l’accesso al credito per le Pmi. “Nelle prossime settimane – ha sottolineato Visco – la Banca d’Italia varerà misure per migliorare ulteriormente la situazione di liquidità delle banche e agevolare per tale via la concessione di credito alle piccole e medie imprese”.