Roma – Bob Diamond annuncia le dimissioni da Ceo di Barclays, sei giorni dopo che la banca è stata multata di una cifra record sui 290 milioni di sterline per aver tentato di manipolare il Libor, il tasso interbancario che è anche tasso di riferimento al quale le banche si erogano prestiti tra di esse, il benchmark globale che viene preso come riferimento per stabilire i tassi sui mutui e per calcolare anche i derivati.
Insieme alla notizia shock delle dimissioni di Diamond, viene annunciato il ritorno del presidente Marcus Agius. Appena nella giornata di ieri aveva deciso lasciare, probabilmente per proteggere lo stesso Diamond, dichiarando: “In quanto presidente sono il guardiano dell’immagine dell’istituto. Devo riconoscere le mie responsabilità e farmi da parte”.
Ma Bob Diamond non sembra aver concluso qui il suo ruolo centrale nello scandalo. Se dovesse cadere sotto duro attacco nell’audizione in Parlamento, l’ormai ex-Ceo minaccia di rispondere con dettagli scomodi e imbarazzanti. “Se venisse attaccato, sarebbe pronto a rispondere”, ha detto al Financial Times una fonte a conoscenza del caso.
Diamond sarebbe infatti furioso riguardo le accuse rivolte a lui e alla banca, di aver abbassato di proposito i tassi alla quale Barclays poteva prendere a prestito da altri istituti, durante gli anni della crisi finanziaria 2007 e 2008. La tesi sostenuta dai banchieri è che le autorità ben sapevano che i tassi dichiarati non erano accurati, ma hanno preferito non obiettare per paura di destabilizzare ulteriormente i mercati.