Barclays: taglia stime su utili banche italiane. Ma dice: attenti a margine rialzo titolo Unicredit
(WSI) – Unicredit, Intesa SanPaolo e Ubi Banca al vaglio di Barclays Capital che, in un rapporto intitolato “Italian Banks”, presenta un’analisi sullo stato di salute di queste banche italiane. Di fatto, l’istituto conferma i rating sui singoli titoli; la scure di Barclays si abbatte però sulle stime relative all’eps dell’anno fiscale 2010, che vengono tagliate proprio mentre i mercati attendono di conoscere i risultati di bilancio delle relative società.
Di fatto, Barclays prevede per Intesa SanPaolo un eps di 22 centesimi, per Ubi Banca di 35 centesimi, per Unicredit di 8 centesimi per azione e quindi di fatto le stime, rispetto alle precedenti, sono state riviste al ribasso rispettivamente del 4%, del 5% e del 20%. I motivi di questa decisione sono diversi, e vengono riassunti nel rallentamento della crescita delle commissioni durante il secondo semestre, -rallentamento che è stato peggiore delle attese- e in una imposizione fiscale che rimane alta.
Nella relazione si legge comunque che “continuiamo a ritenere che i profitti netti delle banche italiane di cui ci occupiamo saliranno in media su base annua del 10%. In più, lasciamo invariate le nostre stime per il 2011 e per il 2012.
Sul fronte dei rating, la situazione rimane invariata: Intesa SanPaolo (target price 2,6 euro) e Ubi Banca (target price a 8,6 euro) vedono le loro valutazioni confermate in entrambi i casi a 2-EW (dove 2 è il giudizio positivo sul settore e EW corrisponde a equal weight) mentre il giudizio su Unicredit (target price a 2,4 euro) è riconfermato a 1-OW ovvero a overweight.
Su Unicredit, Barclays ricorda poi che titolo ha sottoperformato rispetto al comparto bancario del 3% da quando Alessandro Profumo ha lasciato il timone: detto questo, gli analisti rimangono positivi sul titolo, tanto che a loro avviso offre il margine di rialzo più alto (pari al 28% rispetto al target price fissato) rispetto alle altre banche italiane.
Su Ubi Banca, l’istituto fa riferimento alla debolezza dei ricavi e all’assenza di elementi positivi di catalizzazione come ai motivi che hanno penalizzato il titolo sul mercato. Tuttavia, “il trend al rialzo dell’Euribor e alcune mosse da parte del management, che sono state già annunciate, potrebbero dare maggiore visibilità agli utili e appoggiare anche un cambiamento del rating nel breve termine.
(Art. in fase di scrittura)