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Batosta Deutsche Bank, secondo trimestre in profondo rosso

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Secondo trimestre da dimenticare per Deutsche Bank. Il colosso bancario tedesco ha archiviato i tre mesi chiusi a giugno con perdite nette pari a 3,15 miliardi di euro per via del massiccio programma di ristrutturazione.

Un valore nettamente superiore alle attese del mercato, che puntava ad un risultato negativo intorno a 1,7 miliardi, e che si confronta ai profitti netti di 361 milioni riportati nello stesso periodo dello scorso anno. Escludendo oneri eccezionali per 3,4 miliardi di euro, il gruppo di Francoforte ha registrato un utile netto di 231 milioni di euro, in calo del 43% su base annua

Nello stesso periodo, il fatturato  si è attestato a 6,2 miliardi, in calo rispetto ai 6,59 miliardi del secondo trimestre dello scorso anno. Il calo è più marcato (-18%, a 2,9 miliardi) nella banca d’investimento, ex divisione di punta del gruppo e dove effettuearà i tagli principali nel contesto del piano di ristrutturazione

All’inizio di questo mese, Deutsche Bank ha annunciato l’intenzione di tagliare 18.000 posti di lavoro entro il 2022 e una riduzione molto forte delle attività di banca di investimenti.

“Una parte sostanziale dei costi di ristrutturazione è già stata digerita nel secondo trimestre”, ha spiegato in una nota sui conti il ceo Christian Sewing.

Deutsche Bank vuole ridurre i suoi costi di 6 miliardi di euro nel tempo e tornare alla redditività. L’anno scorso aveva già tagliato 6.000 posti di lavoro. Per l’intero anno, Deutsche Bank prevede un calo dei ricavi complessivi e un utile in rosso dopo il piccolo profitto nel 2018, dopo tre anni consecutivi di perdita.

Pesanti le ripercussioni in Borsa. Le azioni, quotate a Francoforte, cadono del 3,66% a 6,872 euro.  Gli analisti di Credit Suisse, che hanno una posizione “underperform” sul titolo, sottolineano che l’utile pretasse rettificato a 588 milioni di euro è ben inferiore rispetto agli 806 milioni del consensus ed e’ stato penalizzato soprattutto dai risultati della divisione Investment Banking che ha mostrato ricavi deboli.

Per Ubs, che è “neutral” sul titolo, il trimestre si è confermato “sfidante” come previsto e i risultati sono stati peggiori di quanto atteso con oneri da ristrutturazione più elevati rispetto a quelli preannunciati. Anche Ubs segnala il trend negativo dei ricavi della divisione Corporate Investiment Banking e attende dalla presentazione odierna del management ulteriori dettagli sul piano di ristrutturazione.