Nella battaglia tra Twitter contro Elon Musk, il primo round se l’è aggiudicato il social network. La società che cinguetta ha infatti ottenuto dal tribunale del Delaware il disco verde per un processo rapido contro il numero uno di Tesla, che, qualche settimana fa, ha fatto un passo indietro sulle intenzioni di acquistare Twitter per 44 miliardi di dollari come previsto dall’accordo firmato fra le parti. La decisione è uno schiaffo per Musk, che premeva per un processo non prima di febbraio 2023.
Anche sulla durata del processo è stata accontentata Twitter, che puntava a quattro giorni a fine settembre. Musk, invece, avrebbe preferito un processo di due settimane. Una soluzione rapida del contenzioso è necessaria per evitare ulteriori danni al social media e rimuovere quell’incertezza che da mesi aleggia sulla società. Musk – ha messo in evidenza davanti alla corte Bill Savitt, legale di Twitter – “sta facendo del suo meglio per denigrare” il social media e per “metterlo in pericolo nel tentativo di svincolarsi dal contratto che ha promesso di onorare”.
La reazione di Musk
Gli avvocati del magnate sudafricano hanno respinto seccamente le accuse, osservando come la società che cinguetta sta ingiustamente premendo per un processo alla “velocità della luce” su un caso che invece richiede una “revisione e un’analisi forense di molti dati” tra cui account falsi o spam, aspetto quest’ultimo su cui Musk ha insistito fin dall’inizio di questa saga.
Ma il voltafaccia di Musk è stato dettato probabilmente anche da ragioni economiche, visto che il social da aprile scorso ad oggi ha perso oltre il 40% del proprio valore in Borsa. Gli analisti infatti hanno ipotizzato che Musk potrebbe essersi pentito dell’acquisto proprio dopo il crollo del prezzo delle azioni di Twitter. L’uomo più ricco del mondo ha offerto ad aprile 54,20 dollari per azione. Quelle stesse azioni, ora, valgono poco meno di 40 dollari. Difficile sapere come finirà. Un cosa appare certa: Musk ha incassato la prima sconfitta.