Società

Batterio killer nei cetrioli: l’Italia ci rimette 3 milioni al giorno

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Roma – Dopo le rassicurazioni del Ministero della Salute, l’unico vero pericolo che corre l’Italia e’ il danno economico al Made in Italy provocato ingiustamente dal panico indiscriminato in Germania con il blocco delle spedizioni nazionali che sta provocando perdite di 3 milioni di euro al giorno. E’ quanto sostiene la Coldiretti in riferimento alla presenza del batterio E.coli in cetrioli contaminati provenienti – a quanto pare – dalla Spagna e che ha causato morti in Germania.

Intantop il ministro della Sanità della citta’-stato di Amburgo, Cornelia Pruefer-Storcks, ha precisato che “la fonte dell’infezione continua a rimanere non identificata” e pertanto la colpa dell’epidemia di E. Coli (contagiate 1.200 persone sinora) non e’ da atribuire ai cetrioli spagnoli.

Proprio la Germania e’ il principale mercato di sbocco delle esportazioni italiane di ortofrutta. Il crollo dei consumi di frutta e verdura in quel Paese ed anche in altri Stati europei cade in una stagione importante per la produzione nazionale di frutta e verdura che – sottolinea la Coldiretti – rappresenta la voce piu’ importante delle esportazioni agroalimentari con un valore per un valore complessivo di 4,1 miliardi di euro, superiore a quello del vino.

“Occorre fare immediata chiarezza – dice l’organizzazione datoriale – sull’evoluzione dell’epidemia per superare una psicosi che rischia di essere devastante per la salute e per l’economia. Fortunatamente al momento non si sono riscontrati effetti negativi sul consumi di cetrioli ed altri tipi di verdure in Italia anche grazie alle positive rassicurazioni sul fatto che nessun caso di infezione legato ai cetrioli contaminati arrivati dalla Spagna e’ stato finora segnalato in Italia e all’avvio di controlli a tappeto sui prodotti importati con sequestri preventivi”.

La Coldiretti sottolinea che secondo un’indagine Swg il 91 per cento degli italiani si fida di piu’ del cibo prodotto in Italia perche’ e’ ritenuto piu’ fresco (25 per cento), garantito da maggiori controlli (25 per cento) ed e’ piu’ sicuro perche’ rispetta leggi piu’ severe (19 per cento).

“Grazie alla battaglia della Coldiretti per la trasparenza dell’informazione – aggiunge il comunicato – e’ possibile riconoscere su tutti i banchi di mercati, negozi e supermercati la provenienza della frutta e verdura in vendita poiche’ e’ in vigore l’obbligo di riportare le informazioni relative all’origine, alla categoria, alla varieta’, nonche’ al prezzo della frutta e verdura messe in vendita sia nel caso di prodotti confezionati che in quelli venduti sfusi, per i quali possono essere utilizzati appositi cartelli o lavagnette.

L’Italia ha importato cetrioli e cetriolini dalla Spagna per un quantitativo che ha superato gli 8 milioni di chili nel 2010 con l’ortofrutta fresca che rappresenta una delle principali voci per un valore di 591 milioni di euro, mentre in questo momento il nostro Paese e’ invaso da pesche, albicocche, ciliegie e susine provenienti dalla penisola iberica”.

Ieri lo Stato tedesco della Renania-NorthWestfalia ha annunciato una nuova morte per batterio-killer Ehec, con la quale sono salite a 15 le vittime per l’epidemia in Germania. Ma intanto si registra una prima vittima oltre-frontiera: una donna di una cinquantina d’anni, contagiata dal micidiale batterio in Germania, e che e’ morta al suo ritorno in Svezia, dopo il ricovero in ospedale.

E un primo caso sospetto e’ stato segnalato in Spagna: un uomo di una quarantina d’anni, che di recente aveva soggiornato in Germania, e che e’ stato ricoverato in un ospedale di San Sebastian il 20 maggio e adesso, di fronte al deteriorarsi delle sue condizioni, trasferito in terapia intensiva.

Intanto in Germania, il numero dei contagiati continua a crescere: e’ a quota 1.400, secondo gli ultimi dati forniti dall’istituto di virologia Robert Koch di Berlino. E centinaia di altre persone sono ricoverate in ospedale, per la sindrome emolitico-uremica, provocata dal germe patogeno e che causa insufficienza renale, anemia emolitica microangiopatica, trombocitopenia, difetti di coagulazione e sintomici neurologici variabili.

Il ministro dell’Alimentazione, Agricoltura e protezione dei consumatori tedesca, Ilse Aigner, lunedi’ e’ comparsa per la prima volta in pubblico, dall’inizio dell’epidemia lo scorso 24 maggio, per ammettere che il Paese si trova dinanzi a “una grande sfida”, una “grave situazione” che ha raggiunto “dimensioni europee”; e ha reso noto che la Germania e’ in contatto con “altri Paesi europei”, confermando l’avvertimento di non consumare verdure non cucinate (principalmente pomodori, cetrioli e lattuga).

L’origine del virulento ceppo del batterio e’ un enigma: l’agente patogeno e’ stato individuato su cetrioli importati dalla Spagna e commercializzati attraverso il mercato centrale di Amburgo, ma non e’ chiaro se si siano contaminati in Spagna, durante il trasporto o in Germania. La Spagna e’ furente perche’, secondo Madrid, si e’ indicato un ‘colpevole’ senza alcuna prova scientifica e ha chiesto una “soluzione europea”.

Arrivando all’incontro informale tra i ministri dell’agricoltura Ue, a Debrecen, in Ungheria, il responsabile del dicastero, Rosa Aguilar, ha detto che le perdite stimate per il settore raggiungeranno “piu’ di 200 milioni di euro a settimana”. “Abbiamo bisogno di una soluzione europea a un problema europeo”, ha detto. Ma intanto la federazione dell’industria export spagnola ha annunciato che praticamente l’intera Europa ha smesso di comprare frutta e verdura nazionali, proprio per il timore del batterio-killer.