La Banca Centrale Europea è passata in modalità “attesa”, lasciando invariati tutti gli strumenti di politica monetaria decisi finora per contrastare l’impatto economico della pandemia. Confermato, in particolare, il volume di acquisti temporanei nell’ambito del Pepp a quota 1.350 miliardi complessivi. Quest’ultimo programma, come già noto, proseguirà con gli acquisti aggiuntivi fino alla fine del giugno 2021 e “in ogni caso fintantoché il consiglio direttivo non giudichi conclusa la fase di crisi-coronavirus”. Il reinvestimento dei titoli a scadenza permarrà almeno fino alla fine del 2022.
Invariati anche i tassi d’interesse e il Quantitative easing, a un ritmo di acquisti mensili aggiuntivi pari a 20 miliardi di euro. “Il consiglio direttivo continuerà inoltre a fornire ampia liquidità attraverso le sue operazioni di rifinanziamento” indirizzate al sistema bancario. “In particolare, l’ultima operazione della terza serie di TLTRO III ha registrato un assorbimento molto elevato di fondi, a sostegno dei prestiti bancari a imprese e famiglie”, ha fatto sapere la Bce nel suo comunicato.
Lo spread Btp-bund, in seguito alla pubblicazione del comunicato Bce, ha sperimentato un aggiustamento verso il basso e attualmente si trova a quota 165,3.
“Mentre la Bce passa alla modalità ‘wait-and-see’ per il resto dell’estate, l’attenzione si sposta sul Recovery fund e sul bilancio a lungo termine”, ha commentato a caldo Anna Stupnytska di Fidelity International, “il vertice di questa settimana potrebbe non portare ancora un accordo finale, ma qualsiasi progresso sulle questioni più controverse, tra cui governance e condizionalità, invierebbe un forte segnale sulle prospettive di una svolta nel prossimo futuro”.
“La decisione di lasciare invariati i tassi di interesse non è stata una sorpresa per i mercati valutari”, ha aggiunto Sam Cooper, Vicepresidente di Market Risk Solutions presso la Silicon Valley Bank, “la principale area di interesse rimane l’imminente riunione dei leader a Bruxelles e la forma che prenderà il pacchetto di sostegni economici. Fino ad allora possiamo aspettarci che l’euro continui a testare il recente slancio al rialzo, in particolare nei confronti del dollaro”.