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Bce, caos Brexit e Venezuela, dubbi Cina: per i mercati non c’è pace

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È di nuovo risk off sui mercati finanziari nel giorno della prima riunione dell’anno della Bce di Mario Draghi: prima del 7 marzo, quando verranno aggiornate le previsioni su crescita e inflazione, è difficile che vengano prese grandi decisioni, ma la conferenza stampa sarà fondamentale per capire quale sarà il futuro delle politiche monetarie nel 2019. Per ora regna l’incertezza a riguardo.

Gli investitori continuano a mantenere un approccio cauto, timorosi per un incremento della volatilità. Alle 14:30 Draghi dovrà allontanare i dubbi circa l’andamento a rilento dell’economia dell’area euro, con i rischi che ultimamente sono maggiormente orientati verso il basso. Dal World Economic Forum di Davos non sono arrivate grandi novità, anche per via dell’assenza di diversi capi di Stato di rilievo, che hanno dato forfait perché impegnati in faccende interne come shutdown (Donald Trump), Brexit (Theresa May) o proteste dei Gilet Gialli (Emmanuel Macron).

Uno sviluppo da tenere d’occhio è invece quello riguardante il Venezuela, dove il presidente dell’Assemblea Nazionale Juan Guaidó si è auto proclamato leader sfidando il presidente in carica Nicolás Maduro. Mentre in strada i manifestanti anti governativi si scontrano con le forze dell’ordine in quella che potrebbe trasformarsi presto in una guerra civile, il 35enne ingegnere e oppositore è stato riconosciuto da Usa, Canada e diversi stati dell’America Latina.

Quanto allo shutdown, se durerà l’intero trimestre il PIL statunitense reggerebbe una crescita zero, secondo il consulente della Casa Bianca Kevin Hasset. A proposito di Brexit, pare che le autorità troveranno un modo per far slittare l’attivazione dell’articolo 50 dal 29 marzo previsto a luglio, in modo da scongiurare uno scenario di ‘no deal’. Wall Street ha chiuso in rialzo ieri grazie a una serie di trimestrali societarie positive da parte di qualche big, ma i trader dall’altro lato dell’Atlantico oggi sono poco propensi a correre rischi. La paura di un rallentamento dell’economia mondiale e in particolare della Cina, alle prese con una guerra commerciale (e tecnologica) che sembra non avere fine e una probabile bolla del credito, stanno deprimendo il sentiment dei mercati.

Tra gli eventi clou di giornata, Mark Carney della Banca d’Inghilterra e Christine Lagarde dell’FMI prendono la parolo a un evento sul “futuro della finanza”, mentre in serata il finanziere, speculatore e filantropo miliardario George Soros tiene una cena per discutere dello stato attuale di economia e mercati nel mondo.