Nella riunione odierna la Banca centrale europea ha confermato i tassi di interesse e la dotazione del Pepp, il piano anti-pandemico, ma ha rivisto la sua forward guidance alla luce della revisione della sua strategia di politica monetaria. L’istituto centrale di Francoforte ha infatti concordato un obiettivo di inflazione simmetrica del 2% nel medio termine.
“I principali tassi di interesse della Bce sono da tempo vicini al loro limite inferiore e le prospettive di inflazione a medio termine sono ancora ben al di sotto dell’obiettivo- si legge nel comunicato stampa – In queste condizioni, il Consiglio direttivo ha rivisto oggi la sua forward guidance sui tassi di interesse. Lo ha fatto per sottolineare il suo impegno a mantenere un orientamento di politica monetaria costantemente accomodante per raggiungere il suo obiettivo di inflazione”.
Bce, il livello dei tassi di interesse
L’istituto centrale, come da attese, ha lasciato i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale invariati rispettivamente allo 0,00%, allo 0,25% e al -0,50%.
Il Consiglio direttivo prevede che i principali tassi di interesse rimarranno ai livelli attuali o inferiori fino a quando non vedrà l’inflazione raggiungere il 2% ben prima della fine del suo orizzonte di proiezione e durevolmente per il resto dell’orizzonte di proiezione, e ritiene che il progresso realizzato nell’inflazione sottostante sia sufficientemente avanzato da essere coerente con l’inflazione che si stabilizza al 2% nel medio termine. Ciò può anche implicare un periodo transitorio in cui l’inflazione è moderatamente al di sopra dell’obiettivo.
Bce, gli acquisti di titoli
Oggi la Bce ha confermato anche le altre misure a sostegno del suo mandato di stabilità dei prezzi, e quindi anche i suoi acquisti nell’ambito del programma di acquisto di attività. Il Consiglio direttivo continuerà a effettuare acquisti netti di attività nell’ambito del PEPP con una dotazione complessiva di 1.850 miliardi di euro almeno fino alla fine di marzo 2022 e, comunque, fino a quando non giudicherà conclusa la fase di crisi del coronavirus. Gli acquisti nel trimestre in corso saranno condotti a un ritmo significativamente più elevato rispetto al primo mesi dell’anno.
“Il Consiglio direttivo – conclude il comunicato – è pronto ad adeguare tutti i suoi strumenti, se del caso, per garantire che l’inflazione si stabilizzi al suo obiettivo del 2% nel medio termine”.