Mercati

Bce: Draghi ha pronto un piano B

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SIENA (WSI) – I crescenti dubbi sui tempi della ripresa economica nell’Eurozona stanno spingendo il Presidente della Bce, Mario Draghi, a valutare un Piano B. Piano che, secondo quanto scrive Bloomberg, non escluderebbe nuove misure straordinarie di politica monetaria se non dovessero arrivare segnali positivi nel secondo semestre dell’anno.

Tassi & Congiuntura: in area Euro ieri si è registrato un calo dei tassi di mercato italiani con quello decennale che si è portato sotto il 4,6%, mentre lo spread è sceso fino a 324 pb per poi chiudere la sessione a 330 pb. L’attenzione di oggi sarà focalizzata sulla riunione della Bce. Secondo il quotidiano tedesco Die Zeit l’esecutivo della Bce sta discutendo di misure per sostenere le medie imprese. Secondo il quotidiano l’istituto starebbe valutando la possibilità di accettare come collaterale i prestiti alle imprese di media dimensione, ma non è chiaro se la decisione sarà presa oggi durante la riunione.

Dalla riunione di oggi non sono attesi cambiamenti al livello dei tassi, sebbene la decisione potrebbe essere non unanime. Un nulla di fatto è atteso anche dalla riunione della BoE. Secondo un portavoce dell’Ue, il memorandum di intesa proposto a Cipro sarà sottoposto ai ministri finanziari dell’area Euro del 12 aprile. Secondo una bozza ottenuta dal quotidiano Kathimerini, Cipro riceverà la prima tranche del prestito a maggio e dovrà versare interessi del 2,5%. Il rimborso della quota capitale inizierà fra 10 anni (cosiddetto periodo di grazia).

Tra le misure rientrano: 1) congelamento delle pensioni pubbliche; 2) vendita di asset statali; 3) aumento dell’età pensionabile; 4) aumento delle tasse sulle imprese al 12,5% dal 10% e di quelle su alcuni beni (come alcoolici); 5) taglio dei dipendenti pubblici di almeno 4500 unità entro il 2016; 6) obbligo di versare una tassa dell’1,5% sui salari per l’assistenza sanitaria. In Germania, secondo il portavoce del ministero delle finanze, il Parlamento potrebbe discutere di Cipro il 15 aprile. Intanto il Fmi ha dichiarato che il suo contributo al salvataggio di Cipro sarà di circa 1 Mld€, mentre i rimanenti 9 Mld€ saranno versati dall’Esm. Oggi sono attese aste a medio e lungo termine in Francia e Spagna fino a 11 Mld€.

Negli Usa in forte calo il tasso decennale che ha raggiunto quota 1,80%, avvicinandosi ai minimi dell’anno. I mercati obbligazionari hanno cosi reagito a dati macro al di sotto delle attese, in particolare l’indice Ism non manifatturiero e l’indice ADP, quest’ultimo importante per avere ultime indicazioni prima dei dati sul mercato del lavoro di domani. Sul fronte Fed emergono voci contrastanti all’interno del board, soprattutto tra i membri non votanti.

Tra questi ultimi rientra Williams che ieri ha dichiarato di attendersi sostanziali miglioramenti del mercato del lavoro entro questa estate aggiungendo : “Se tutto andrà come sperato, potremmo terminare il piano verso la fine dell’anno”. Più caute le parole di Tarullo e Bullard (entrambi membri votanti) i quali hanno dichiarato di voler prima verificare la consistenza del recupero dei nuovi occupati prima di modificare il piano.

Valute: lo yen si è deprezzato verso tutte le principali valute mondiali questa notte dopo che il neo governatore della BoJ Kuroda si è presentato con nuove misure che hanno sorpreso i mercati, allo scopo di centrare il target d’inflazione del 2% entro 2 anni. Con voto unanime il nuovo target di politica per le operazioni monetarie non è più il tasso overnight ma diventa la base monetaria che a fine 2012 si attestava a 138.000 Mld yen (1452Mld$). La BoJ tenterà di aumentarla ad un passo annuale di 60-70.000 Mld per portarla a fine 2014 a 270.000Mld yen.

E’ stato anche deciso di acquistare mensilmente 7.000 Mld yen (73Mld$) di bond governativi (JGB) con scadenze fino a 40 anni. L’attuale programma di acquisti era limitato a bond fino a 3 anni. Inoltre è stato aumentato l’importo degli acquisti di ETF, J-REITS. Infine è stato temporaneamente sospeso il “principio delle banconote” in vigore dal 2001, secondo cui l’ammontare di bond detenuti dalla BoJ non poteva superare quello delle banconote in circolazione. Verso dollaro il cross si è riportato sopra area 95, mentre verso euro il cambio è tornato oltre area 122. Per oggi la resistenza successiva da monitore si colloca presso 123-123,50, mentre il supporto passa da 121,80.

L’euro continua a stazionare sopra 1,28 in attesa della decisione della BCE di oggi. Ieri si era assistito ad un apprezzamento della moneta unica verso dollaro dopo i dati macro Usa peggiori delle attese, mentre stamani l’euro sta lievemente deprezzandosi in vista della partenza dei mercati europei. Deprezzamento della sterlina verso euro in attesa della riunione della BoE. Per oggi la resistenza più vicina si colloca presso 0,8525, mentre il supporto passa da 0,8470.

Commodity: giornata negativa ieri per la maggior parte delle commodity sulla scia del ribasso delle borse Usa e dei deludenti dati macro del paese. L’indice GSCI ER è calato ai minimi del 2013. Tra le peggiori commodity troviamo il Brent (-3,2%), Wti (-2,8%) e gli altri energetici penalizzati anche dal rialzo delle scorte Usa ai massimi dal 1990. Le vendite hanno colpito anche i metalli preziosi con l’oro (-1,4%) sceso temporaneamente fino ai minimi dallo scorso maggio in prossimità dei 1550$/oncia. In calo l’ammontare detenuto dagli etf mondiali. Giornata negativa per i principali metalli industriali mentre rimbalzi hanno interessato alcune commodity agricole (ad esempio grano, caffè e cotone).

Azionario: giornata di forti cali per i listini azionari europei in una situazione di risk-off su tutti gli asset rischiosi alla luce delle continue tensioni nella penisola coreana e di timori di una frenata dell’economia Usa. Dopo un partenza in lieve calo, i listini hanno accelerato al ribasso in concomitanza con l’apertura dei mercati statunitensi. Tutti i principali listini del vecchio continente hanno chiuso la seduta in negativo con il mercato italiano che si conferma il peggiore a seguito della debolezza del comparto bancario. All’interno dello Stoxx600 tutti i settori hanno chiuso in negativo con le vendite che si sono concentrate principalmente sui settori finanziari e telecomunicazioni, quest’ultimo penalizzato dalle prese di profitto dopo la smentita circa un’Opa su Vodafone da parte della cordata Verizon-AT&T.

Negli Usa peggiore seduta da oltre un mese per i listini azionari in una giornata caratterizzata da volumi in forte rialzo, segnale di una possibile correzione in arrivo dopo il forte rally degli ultimi mesi che aveva spinto gli indici sui massimi storici. I dati macro deludenti pubblicati ieri hanno spinto gli operatori a prendere profitto su tutti i settori. I comparti finanziario e materi prime sono stati tra i più penalizzati, mentre utilities ed healthcare hanno contenuto le perdite. Da segnalare il calo più marcato, circa il 2%, registrato dall’indice Russell2000, che raggruppa società con bassa capitalizzazione.

Sul fronte emergente, terza giornata consecutiva in calo per l’indice MSCI EM in un contesto di calo generalizzato per tutte le principale aree. Si è mosso in controtendenza il mercato brasiliano (+1,2%) grazie al recupero del comparto minerario, particolarmente penalizzato nelle precedenti sedute. In mattinata in Asia si sta assistendo a cali per tutti i listini guidati dall’indice Sudcoreano Kospi (-1,2%) su cui pesano le tensioni con la Corea del Nord. In controtendenza l’indice Nikkei che sale di oltre il 2% in scia al marcato deprezzamento dello yen dopo l’esito della riunione della BoJ.

INFORMAZIONI DI STAMPA SU TITOLI

FIAT – Il mercato tedesco dell’auto ha registrato un calo, superiore alle attese, del 17% a/a a marzo. In questo contesto, che ha penalizzato tutti i principali players, hanno tenuto le vendite di Fiat che segnano un calo del 6% a/a.

GENERALI – Il gruppo ha avviato il collocamento presso investitori istituzionali del 12% di Banca Generali, di cui detiene attualmente il 63,5%, ad un prezzo indicato intorno a 13,55-14€ per azione. Generali resta l’azionista di controllo con una quota del 51,5% e si impegna ad un lock-up di 6 mesi sulla partecipazione.

RCS – Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera il patto di sindacato di Rcs MediaGroup si riunirà lunedì 8 aprile. Dovrebbe poi tenersi nel weekend del 13-14 aprile il consiglio del gruppo per completare i lavori sull’aumento di capitale, la rinegoziazione del debito e approvare il bilancio 2012. Per il patto sarà la prima riunione dopo l’annuncio di Rcs di una ricapitalizzazione prevista a 600 Mln€ in due tranche, 400 dei quali entro luglio.

SAIPEM – La società, si legge nel rapporto annuale, detiene 79 Mln€ di fondi congelati in Algeria per un’indagine su ipotesi di inflazione dei prezzi.

SNAM – La società ha emesso ieri due bond rispettivamente da 1 Mld€ (scadenza giugno 2017 con rendimento 2,45%) e 0,5 Mld€ (scadenza gennaio 2021 con rendimento 3,42%).

TELECOM ITALIA – Ubs ha tagliato le previsioni per il cash flow operativo del gruppo del 10% a causa della debolezza del mobile e del rallentamento in Brasile. Il titolo è crollato ieri ai minimi storici. Secondo quanto riportato dal Sole24Ore nel Cda dell’11 aprile potrebbe tenersi un confronto sull’opzione di integrazione con 3 Italia.

UNICREDIT – La banca ha annunciato un’offerta di riacquisto di alcuni bond senior, con scadenze tra il 2015 e il 2017, fino ad un massimo di 3,5 Mld€. La finestra per l’adesione al buyback si aprirà lunedì prossimo e si chiuderà il 24 aprile, salvo chiusura anticipata, proroga o riapertura dell’offerta. Il prezzo di riacquisto, definito in base all’andamento del mercato, verrà comunicato all’apertura del periodo di adesione.

DEUTSCHE BANK – Secondo quanto riportato dal Financial Times, la Bundesbank avrebbe avviato un’inchiesta sulle accuse alla società da parte di tre ex dirigenti secondo cui la più grande banca tedesca avrebbe tenuto nascoste perdite tra i 4 e i 12 Mld$ su contratti derivati complessi nel pieno della crisi finanziaria globale fra il 2007 e il 2009. L’inchiesta non è ancora stata confermata dalla banca centrale tedesca.