Bce: Draghi immobile, tassi al minimo storico. Promette (a parole) 1 trilione per l’economia
NEW YORK (WSI) – L’ammontare complessivo delle nuove liquidità che la Bce intende far arrivare all’economia reale potrebbe raggiungere 1.000 miliardi di euro. Lo ha riferito il presidente Mario Draghi, nella conferenza stampa al termine del direttorio, in riferimento ai nuovi rifinziamenti agevolati e (Tltro) decisi il mese scorso per le banche, e vincolati al loro riutilizzo a favore di imprese e famiglie con l’eccezione di alcuni comparti (come i mutui per l’acquisto di casa).
La Banca centrale europea, presieduta da Mario Draghi, ha confermato i tassi di interesse ai livelli a cui li aveva abbassati il mese scorso. Il principale tasso di rifinanziamento resta quindi al minimo storico dello 0,15 per cento. Restano inoltre allo 0,40 per cento il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginali, e al meno 0,10 per cento il tasso con cui la Bce retribuisce i depositi che custodisce per conto delle banche commerciali.
L’area euro sta proseguendo nella sua “moderata ripresa” che secondo gli ultimi dati disponibili si accompagna ad una bassa inflazione. Lo ha affermato il presidente della Bce Mario Draghi, nella conferenza stampa al termine del Consiglio direttivo, aggiungendo che le misure espansive decise il mese scorso contribuiranno a favorire una risalita dell’inflazione.
La Banca centrale europea ribadisce la sua intenzione a mantenere bassi i tassi di interesse dell’area euro “per un esteso periodo di tempo”. Inoltre nella conferenza stampa al termine del Consiglio direttivo, il presidente Mario Draghi ha ripetuto che i banchieri centrali sono “unanimi” nella loro determinazione a “usare strumenti non convenzionali, se necessario, per evitare un periodo di bassa inflazione eccessivamente prolungato”. Il direttorio è “fortemente determinato” a evitare che le attese generali di inflazione del pubblico finiscano per disallinearsi dai valori che ritiene coerenti con gli obiettivi di stabilità.
La decisione comunicata dal Consiglio direttivo è in linea con le attese degli analisti. Il mese sorso, oltre a ridurre i tassi, il presidente Mario Draghi aveva annunciato anche la decisione di immettere ingenti nuove liquidità nell’economia reale, tramite operazioni vincolate di rifinanziamento agevolate a lungo termine alle banche.
Il mese scorso la Bce aveva deciso di tagliare il tasso di riferimento portandolo allo 0,15% dal precedente 0,25%. Gli altri due tassi erano stati tagliati rispettivamente di 10 punti e di 35 punti.
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Analisi – L’economia dell’area euro continua a mostrare una crescita fiacca e mentre continua la partita dialettica tra i tifosi della crescita e i fan dell’austerity, la Bce guidata da Mario Draghi carica il bazooka con mille miliardi di euro per rivitalizzare i flussi di credito a imprese e famiglie. Il presidente dell’Eurotower ha quantificato le misure non convenzionali gia’ approvate il mese scorso e che scatteranno a settembre.
Tra gli strumenti principali per combattere l’inflazione troppo bassa e rivitalizzare la crescita le iniezioni di liquidita’ denominate Tltro. L’ammontare complessivo delle nuove operazioni di liquidita’ da far arrivare all’economia reale potrebbe raggiungere mille miliardi di euro. Una cifra vicina a quella delle Ltro varate nell’inverno del 2012 e finalizzate a ricucire la crisi dello spread dei paesi periferici.
Adesso pero’ la turbolenza dello spread e’ rientrata, il futuro dell’euro non e’ traballante. E’ tempo di destinare risorse alla crescita. Le nuove operazioni Tltro annunciate dalla Bce scatteranno a settembre. Si tratta sempre di prestiti a bassissimo interesse alle banche dell’eurozona a lungo termine (3 anni) ma gli istituti di credito saranno vincolati nell’utilizzo. Dovranno essere trasferiti come prestiti a famiglie e imprese con l’esclusione dei mutui.
Le precedenti Ltro (che scadranno a dicembre prossimo e febbraio 2015) invece non avevano alcun genere di vincolo e sono state impiegate principalmente per acquistare titoli di Stato. Le nuove Targeting long term refinancing operations sono finalizzate all’economia reale e sono previste penalita’ per utilizzi diversi. ”Dopo giugno la politica monetaria sara’ ancora piu’ accomodante” ha detto Draghi sottolineando l’unanimita’ del board nel ricorrere a ulteriori strumenti non convenzionali in caso si rendano necessari.
Il riferimento e’ all’inflazione. La Bce continua a ripetere che non ci sono rischi di deflazione a causa dell’inflazione molto bassa. La banca centrale ritiene che l’inflazione tornera’ a salire nel 2015 e 2016 ma se le valutazioni dell’Eurotower sull’andamento dei prezzi dovessero cambiare ”useremmo il programma di acquisti su larga scala”, ha rilevato Draghi riferendosi al ”quantitative easing” che implicherebbe l’acquisto di titoli di Stato.
Era esattamente due anni fa, quando a Londra il presidente della Bce era stato categorico inviando un chiaro messaggio ai mercati: ”l’euro e’ irreversibile e la Bce fara’ tutto il necessario per salvaguardare la moneta unica”. A distanza di 24 mesi Draghi ha mantenuto la promessa e dimostrato che restando rigorosamente dentro i paletti del mandato l’Eurotower dispone di un notevole arsenale.