FRANCOFORTE (WSI) – Invece che aiutare le piccole imprese italiane la Bce preferisce puntare sul gioco d’azzardo. La banca centrale guidata da Mario Draghi ha deciso di comprare obbligazioni di una famosa azienda di azzardo on line, la Novomatic di proprietà del multimiliardario Johan Graf.
La Novomatic è concessionario di Stato in Italia e con il marchio Admiral controlla gran parte delle sale slot e produce le macchinette per giocare. Lo shopping della Bce risale a dicembre 2016 e la notizia è stata confermata dalla stessa Novomatic come si legge sul suo sito.
“Draghi sceglie di inserire Novomatic tra le 200 società non bancarie degne di rientrare tra le più sicure. Oltre ai titoli di Stato, la Bce fa già incetta di bond di emittenti private tra cui figura il Gruppo Novomatic… Dal giugno 2016 la Bce ha fatto un ulteriore passo avanti e ha iniziato a comprare obbligazioni societarie facendo prestiti a basso costo alle imprese attraverso le banche centrali, tra cui la Banca d’ Italia e il suo corrispettivo finlandese. È quest’ ultima che ha deciso di inserire nella sua lista tre obbligazioni che fanno capo a Novomatic”.
Con lo scudo del Quantitative easing, la Bce ha acquistato ben 125 milioni di euro di obbligazioni del colosso d’azzardo. Come scrive il portale di volontariato Vita.it, l’operazione è molto importante per la Novomatic che ha un certo peso a livello governativo.
“Novomatic è un player molto ingombrante nel gioco delle parti sulla riforma dell’ azzardo su cui il governo sta preparando un decreto atteso per il 30 ottobre”.
Con questo iniezione di liquidità il colosso finirebbe solo per aumentare notevolmente la sua potenza finanziaria e tecnologica e il suo asimmetrico vantaggio competitivo sulle tecnologie rispetto ai concorrenti.
Da qui la rabbia e le proteste del Movimento Cinque Stelle soprattutto che annuncia interrogazioni a Strasburgo e Roma.
“Questo investimento è totalmente inopportuno; sono ormai noti i danni sociali ed economici derivanti dall’azzardopatia e secondo gli studi promossi da Alea (l’associazione per lo studio del gioco d’ azzardo e dei comportamenti a rischio, diretta dal professor Maurizio Fiasco) in Italia almeno 20 miliardi di euro finiscono nel buco nero dell’ azzardo invece che in attività produttive, generando in una perdita di posti di lavoro pari a 90 mila persone nel commercio e 25 mila nell’industria, oltre ai costi sociali di oltre 6 miliardi di euro l’anno”.