La seconda ondata dei contagi da COVID, e le misure di contenimento ad essa associato, hanno compromesso la ripresa dell’economia della zona euro, la cui attività economica dovrebbe aver subito una contrazione nel quarto trimestre del 2020.
Lo ha sottolineato la BCE, nel bollettino economico pubblicato oggi, in cui viene sottolineato come “nel settore manifatturiero l’attività continua a mostrare una buona tenuta, mentre nel comparto dei servizi essa è fortemente frenata dall’incremento dei tassi di contagio e dalle nuove restrizioni imposte alle interazioni sociali e alla mobilita”.
In questo contesto, il Consiglio direttivo della Bce “rimane pronto ad adeguare, ove opportuno, tutti gli strumenti a sua disposizione per assicurare che l’inflazione continui ad avvicinarsi stabilmente all’obiettivo”.
Vengono pertanto ribadito il rilancio delle misure prese a dicembre per sostenere l’attività economica e l’inflazione dell’area euro: in particolare il rilancio a 1.850 miliardi di euro del piano di acquisti di debito per l’emergenza pandemica, esteso “almeno sino alla fine di marzo 2022”, e il potenziamento dei maxi-finanziamento Tltro-III per il credito all’economia.
Fari su conti pubblici
Guardando ai conti pubblici degli stati membri, l’Italia, assieme a Spagna, Francia e Slovacchia, registrerà nel 2021 i disavanzi “più elevati” nell’Eurozona con percentuali superiori al 7,5% del Pil.
Tuttavia, “in ragione della brusca contrazione dell’economia dell’area dell’euro, un orientamento di bilancio ambizioso e coordinato rimarrà essenziale fino a quando non si registrerà una ripresa duratura”si legge nel bollettino economico, dopo che la Commissione europea, per Belgio, Grecia, Spagna, Francia, Italia e Portogallo, ha chiesto attenzione alla sostenibilità di bilancio a medio termine.
La Bce nota che “il sostegno di bilancio dovrebbe tuttavia continuare a rimanere su livelli elevati” e “finché l’emergenza sanitaria persiste e la ripresa non è in grado di autoalimentarsi, sarà importante prorogare le misure temporanee al fine di scongiurare la possibilità di variazioni brusche e significative (cliff effects)”.