ZURIGO (WSI) – Se la Bce dovesse aumentare portata e durata del programma di Quantitative Easing, altre banche centrali come quella svizzera dovranno correre ai ripari.
Nel caso di nuove misure di allentamento monetario straordinarie in Eurozona, per scongiurare un ulteriore rallentamento della valuta nazionale nei confronti dell’euro, la Swiss National Bank si vedrà costretta a vendere franchi.
Anche l’ipotesi di un tasso dei depositi negativi non è da escludere per l’istituto nazionale elevetico.
Il 63% degli economisti interpellati da Bloomberg ritengono che la SNB interverrà per impedire la svalutazione del franco. Il 42% del campion si aspetta un altro taglio del tasso sui depositi bancari effettuati presso l’istituto centrale.
Il programma di acquisto di titoli di Stato varato da Mario Draghi potrebbe essere esteso oltre i 1.100 miliardi di euro. Se così fosse, la divisa elvetica, che le autorità di politica monetaria ritengono sopravvalutato, sarebbe destinata ad acquistare nuova forza rispetto alla moneta unica.
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La SNB ha già risposto alle mosse della Bce in passato: in gennaio, per contrastare l’effetto del QE, ha infatti tagliato il tasso sui depositii ai minimi record.
“Sta aumentando il rischio che la Bce agisca nuovamente per ridare slancio a una crescita e una inflazione bassa”, ha osservato Maxime Botteron, econmista di Credit Suisse, aggiungendo che la banca svizzera per cui lavora è convinta ormai che “la SNB continuerà a intervenire”.
(DaC)