FRANCOFORTE (WSI) – Riforme strutturali insufficienti nei paesi dell’Eurozona costituiscono “un altro rischio al ribasso” per le prospettive economiche. Il monito arriva dalla Banca centrale europea nel bollettino mensile, che cita fra i rischi anche una “domanda interna inferiore alle attese”.
I dati disponibili della Bce, che risalgono al 6 agosto, indicano “il protrarsi di una ripresa moderata e disomogenea” dell’Eurozona. Lo scrive la Bce, notando che “i rischi per le prospettive economiche restano orientati al ribasso” e citando in particolare la situazione geopolitica e la situazione dei mercati emergenti.
Le misure già decise dalla Bce “concorreranno a riportare i tassi d’inflazione in prossimità del 2%”. La Bce è “unanime nel suo impegno a ricorrere anche a strumenti non convenzionali” contro un’inflazione che dovesse rimanere bassa troppo a lungo, ma al momento i rischi per l’andamento dei prezzi sono “limitati”.
“Le riforme strutturali dovrebbero mirare innanzitutto a promuovere gli investimenti e la creazione di posti di lavoro”, e i Paesi dell’Eurozona dovrebbero “procedere in linea con il Patto di stabilità e crescita senza vanificare i progressi conseguiti”, risanando i bilanci “in modo da favorire l’espansione economica”. Lo scrive la Bce.
Gli economisti degli istituti di ricerca hanno rivisto al ribasso, all’1% dall’1,1%, le previsioni per la crescita dell’Eurozona nel 2014, lasciandole invariate a 1,5% per il 2015. Lo scrive la Bce. Le aspettative sull’inflazione scendono a 0,7% (da 0,9% di tre mesi fa) per il 2014, e a 1,2% (da 1,3%) per il 2015Riforme strutturali insufficienti nei paesi dell’Eurozona costituiscono “un altro rischio al ribasso” per le prospettive economiche. Il monito arriva dalla Banca centrale europea nel bollettino mensile, che cita fra i rischi anche una “domanda interna inferiore alle attese”.
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I dati disponibili della Bce, che risalgono al 6 agosto, indicano “il protrarsi di una ripresa moderata e disomogenea” dell’Eurozona. Lo scrive la Bce, notando che “i rischi per le prospettive economiche restano orientati al ribasso” e citando in particolare la situazione geopolitica e la situazione dei mercati emergenti.
Le misure già decise dalla Bce “concorreranno a riportare i tassi d’inflazione in prossimità del 2%”. La Bce è “unanime nel suo impegno a ricorrere anche a strumenti non convenzionali” contro un’inflazione che dovesse rimanere bassa troppo a lungo, ma al momento i rischi per l’andamento dei prezzi sono “limitati”.
“Le riforme strutturali dovrebbero mirare innanzitutto a promuovere gli investimenti e la creazione di posti di lavoro”, e i Paesi dell’Eurozona dovrebbero “procedere in linea con il Patto di stabilità e crescita senza vanificare i progressi conseguiti”, risanando i bilanci “in modo da favorire l’espansione economica”. Lo scrive la Bce.
Gli economisti degli istituti di ricerca hanno rivisto al ribasso, all’1% dall’1,1%, le previsioni per la crescita dell’Eurozona nel 2014, lasciandole invariate a 1,5% per il 2015. Lo scrive la Bce. Le aspettative sull’inflazione scendono a 0,7% (da 0,9% di tre mesi fa) per il 2014, e a 1,2% (da 1,3%) per il 2015.