NEW YORK (WSI) – In vista del direttivo del prossimo 2 dicembre, la Bce starebbe valutando diverse opzioni. Tra queste, un aumento degli oneri su depositi o l’acquisto di più debito. Lo riferiscono alcuni funzionari,all’agenzia Reuters.
A otto giorni dalla riunione che deciderà il nuovo corso delle politiche Bce, sul tavolo ci sono numerose alternative, dall’estensione di acquisto alle obbligazioni emesse da regioni e municipi ad altre opzioni, che portano i mercati a speculare sull’imminente lanciato di nuovi bazooka monetari.
I funzionari sentiti da Reuters hanno riferito a tal proposito che si sta discutendo anche di un possibile riacquisto di crediti ‘impacchettati’ potenzialmente inesigibili, anche se un passo radicale in questo senso è altamente improbabile per il momento. Si acquisterebbero insomma prestiti bancari a rischio di inesigibilità. Secondo una fonte, potrebbero essere modulati a pacchetto con altri prestiti solvibili prima di essere messi in vendita.
Ma non solo: l’altro bazooka potrebbe arrivare sotto forma di tassi sui depositi a due livelli. Secondo il report segnalato da Reuters, di fatto i depositanti maggiori (si parla di banche e istituti che depositano somme presso la Bce e per tasso deposito quando riceverebbero in cambio – per ora già niente, visto che il tasso è diventato negativo) dovrebbero pagare di più rispetto a quelli minori. Dunque, si avrebbero due tassi sui depositi a seconda della dimensione dei depositanti.
Ma è improbabile che il piano riceva il sostegno di Germania e Francia, le cui banche depositano spesso le loro somme presso la Bce.
Detto questo, un funzionario ha sottolineato a Reuters che “si discute se e come modulare un taglio dei tassi di deposito a dicembre”. Le soluzioni non sono insomma scontate, e diverse opzioni potranno essere presentate il prossimo 3 dicembre.
Anche dopo molte settimane di discussione su quali misure siano necessarie per far salire l’inflazione, il board di Francoforte sembra ancora diviso sulle misure da prendere.
Il presidente della Bce Mario Draghi ha chiarito di essere pronto ad estendere il programma QE, quello che e’ già stato ribattezzato come QE2, oltre a rendere più negativo il tasso di deposito alle banche che tengono la liquidità nella banca centrale.