La Bce ha nuovamente rialzato i tassi d’interesse di 25 punti base. Vediamo l’impatto sui mutui dell’ultima mossa della Banca centrale europea.
L’impatto sui mutui di un nuovo rialzo dei tassi
La decisione della Bce ha impatto solo sulle rate dei mutui a tasso variabili, mentre quelli fissi resteranno invariati. Gli esperti di Mutui.it e Facile.it hanno considerato il caso di un mutuo a tasso variabile da 126 mila euro con piano di restituzione in 25 anni, sottoscritto a gennaio 2022 con un Tan di partenza dello 0,67%, corrispondente ad una rata mensile di 456 euro. Il nuovo rialzo dei tassi da parte della Bce di 25 punti base porta la rata di un mutuo medio a tasso variabile a sfiorare i 760 euro, ossia il 66% in più rispetto all’inizio del 2022, con un aggravio di ben 303 euro rispetto a quella iniziale (+66%).
La buona notizia è che nel 2024 la tendenza dovrebbe finalmente invertirsi tanto che, guardando alle quotazioni di giugno 2024, il tasso del mutuo analizzato dovrebbe scendere al 4,92% per poi arrivare addirittura al 4,28% a giugno 2025.
Le previsioni per il futuro
In base ai future sull’Euribor aggiornati all’11 settembre, i mercati si attendono che da qui alla fine dell’anno l’indice Euribor dovrebbe continuare a crescere, anche se meno rispetto al passato. Il suo picco è previsto per dicembre 2023, quando raggiungerà il 3,9%, non è di tanto superiore agli attuali valori dell’indice.
In tal caso, il tasso del mutuo medio preso in esame in precedenza (Euribor a 3 mesi+1,25%) arriverebbe al 5,15%, con una rata di circa 748 euro: oltre 292 euro in più rispetto a quella di gennaio 2022.
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