Economia

Bce, rallentano gli acquisti del Pepp: la conferenza di Lagarde

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Le aspettative della maggioranza degli economisti sono state realizzate: la Bce ha deciso di condurre a un ritmo “moderatamente inferiore” gli acquisti del programma Pepp, la cui dotazione complessiva rimane fissata 1.850 miliardi di euro. Finora la Bce aveva acquistato 80 miliardi di euro netti di asset ogni mese, nell’ambito del Pepp (erano 50-60 miliardi fino al primo trimestre del 2021). Buona parte degli analisti, comunque, si era espressa per un’impostazione più dovish, che avrebbe confermato l’andamento del Pepp ancora per qualche mese.
A prevalere, invece, sono stati i membri conservatori del board di Francoforte preoccupati dall’aumento dell‘inflazione.

 

La Bce ha precisato, inoltre, che potrebbe rimanere inutilizzata una parte di tale dotazione, qualora “le condizioni di finanziamento favorevoli possono essere mantenute mediante flussi di acquisti di attività che non esauriscano la dotazione”. Confermate, come previsto, tutte le altre decisioni di politica monetaria: dai tassi, al ritmo di acquisti da 20 miliardi di euro dell’App.

In seguito alla pubblicazione del comunicato, il dollaro si è portato in rialzo sull’euro dello 0,19%. Lo spread Btp-bund ha ceduto il 2,8% a 104,1 punti (al termine della conferenza di Lagarde).

“Non ci si è legati a un ritmo specifico di acquisto, mantenendo invece un elemento di flessibilità che sarà utile di fronte di un potenziale irrigidimento delle condizioni finanziarie quando il taper della Fed si avvicina”, ha commentato Seema Shah, chief strategist di Principal Global Investors.

Le previsioni sull’inflazione

La Bce ha comunicato una revisione al rialzo sull’inflazione 2021, dall’1,9% (previsione di giugno) al 2,2% attuale. Già dal 2022 l’inflazione dovrebbe tornare al di sotto dell’obiettivo all’1,5% (dal precedente 1,7%). Nel 2023 il tasso d’inflazione rimane ben al di sotto del target, all’1,4% (contro la precedente stima all’1,5%).

La crescita del Pil dell’Eurozona, allo stesso tempo, è stata rivista al rialzo per il 2021, dal 4,6% al 5%.

Parte della conferenza della presidente Lagarde si è concentrata sui nuovi obiettivi della Bce in seguito alla revisione strategica annunciata nell’estate.
Lagarde ha sottolineato come le decisioni sui tassi saranno dettate dal raggiungimento di un tasso d’inflazione al 2%, “in modo durevole” nella parte più distante dell’orizzonte delle previsioni Bce.
Al momento, dunque, il target viene valutato nelle previsioni al 2023, che attualmente sono ben al di sotto del target (1,4%) e giustificano il mantenimento delle attuali condizioni finanziarie espansive. Ciò implica anche il temporaneo superamento del 2%, come avverrà nell’anno in corso secondo le ultime previsioni della stessa Bce.